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Aggiornato: 1 giugno 2025
Il conte pensò che in ogni modo il frate sembrava persuaso che ella non avesse parenti: sa tale supposizione era vera, essa veniva a distruggere in parte le sue speranze. Ringraziò il cappuccino, e non fece altre domande su quell'argomento; perchè comprese che il suo compagno o non voleva dir altro, o in realt
Il cavaliere Maurizio Dossena chiamò sua figlia Nicoletta, una mattina di giugno, per annunziarle che la villa vicina era stata presa in affitto da quel famoso conte Fabiano Traldi di San Pietro, del quale anch'ella aveva udito parlar qualche volta a Milano.
In tutto ciò che un uomo può per un altro, abbiatemi per vostro servitore. Tutto ciò che potete, Eccellenza! esclamò il conte Jacopo. Io non vi demanderò certamente di più. E senz'altri preamboli.... Consentite, caro conte, che ne faccia uno io, interruppe il ministro, pregandovi di lasciare l'Eccellenza in disparte. Rammento che fummo amici, e che voi mi chiamavate Paolo, senz'altro.
E un giorno il conte Fabiano scacciò tutti, accorgendosi di punto in bianco della devastazione che la gentaglia aveva fatto in casa sua, e ne tenne Bruno responsabile, perchè non lo aveva avvertito in tempo.
Dio non ha voluto, mormorò il conte. In questo, mentre un uomo slanciasi correndo dal folto degli alberi e con lena affannata viene a gettarsi sul corpo del caduto. È Flavio Sampieri. Padre mio, grida il giovine soffocato dall'angoscia e gli solleva il volto sul quale stanno gi
Cosí vengono conosciuti i soccorsi che ciascheduna scienza può somministrare all'incremento della civilizzazione. a proposito delle Poesie scelte castigliane, raccolte dal Quintana . Il conte Giovambattista Conti fino dal 1782 pubblicò in Madrid quattro volumi d'una sua raccolta di poesie castigliane, ponendo a riscontro del testo di esse le traduzioni da lui fattene in versi italiani.
«Ed io» rispose l'accusato «Anselmo Conte della Cerra, con licenza della Serenit
Sì! sì! sì! insisteva il San Marsilio. . No, no, no, signor conte: sentir
Hai capito?... È un conte! -disse Celso a sua moglie, mentre s'avviava con lei, dopo aver salutato il Filippeschi. Ho buon naso io.... Non bisogna mai disperare.... Un'ora fa sarei morto senz'aver veduto un conte che vende le calze. Che cosa mi riserba il buon Dio per questa sera? Auf, quanto sei uggioso con le tue divagazioni! osservò Vittorina.
In quel punto entrarono i due signori annunziati da Cecchina, l'uno il conte Alerami, che i lettori conoscono per quel tanto che ne abbiamo gi
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