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Aggiornato: 11 giugno 2025
Lasciati nelle mani d'un servitore il suo cappello, il suo bastone, per una porticina laterale entrò nella biblioteca, ch'era deserta, e si buttò giù in una comoda poltrona. Una fra le porte della biblioteca era aperta e metteva nella sala di lettura. Però il principe non potea esser veduto dalla sala, poichè era coperto dal dorso dell'ampia poltrona.
Sofia buttò le braccia al collo di sua sorella e la baciò; Lulù la trattenne un istante e le mormorò con voce carezzevole: Perchè non lo ami un pochino, Roberto? L'altra fece un moto brusco, tirandosi indietro, e non disse verbo. Sicchè riprese Lulù, stringendosi nelle spalle e cambiando discorso questa sera non vieni proprio con noi? No, ho mal di capo. Puoi andare con mamma. Delle tue solite.
Dopo il mezzodì, si buttò disperatamente sul divano e chiese un'altra porzione di sonno. L'ottenne, ma fece i sognacci, si risvegliò di malumore. Allora ricordò i suoi libri, frugò negli scaffali, squadernò alcuni vecchi romanzi, lesse alcune pagine cogli occhi, senza comprendere, e finì col farsi commentare da Olimpia il programma del desinare.
Vestita com'era, la Teresa si buttò sul letto, chiuse gli occhi, intrecciò le braccia sul seno, aspettando.... Ancora non soffriva.... Oh se si fosse potuta addormentare, addormentare per non svegliarsi!... Ma in breve l'assalse un'inquietudine, una smania febbrile che la costrinse prima a mettersi a sedere, poi a scender dal letto. Aveva la testa in fiamme, il respiro difficile; aveva vertigini, e nausee e sforzi di vomito, contro i quali reagiva vigorosamente, sentendo che il vomito avrebbe distrutta o attenuata l'azione del veleno. Le sue pupille offuscate avevano perduto la netta visione degli oggetti; il pavimento, la vólta, le suppellettili le giravano intorno in ridda fantastica, la fiamma della candela si sminuzzava in cento punti luminosi vagolanti per la stanza. Non poteva giacere e non poteva reggersi in piedi senz'appoggi; errava qua e l
Maddalena, che aveva trovato il foulard sotto il canapè, se lo buttò sulle spalle, accomodandoselo al collo. Allora venga avanti: che cosa desidera? La signora Trebeschi si mise a sedere sulla poltroncina dello scrittoio, e l'altro sul canapè. In quel piccolo casotto, dove tutto era ammonticchiato, ci stavano appena.
Matteo levò le braccia al cielo.... barcollò.... poi si buttò sopra un canapè dimenandosi, torcendosi, gemendo: La mia figliuola!... Anche la mia figliuola!... Il mio unico affetto.... superstite!... La rovina è completa...; povero il mio Fara-Bon.... hai fatto bene a morire.... Crolla la Cisalpina! Crolla la famiglia! Crolla la patria!
Giunto al castello si arrestò; entrò nelle anticamere; baciò ad una ad una le sue cameriere; strinse la mano alle sue livree verdi, e si buttò al collo di una di esse che accarezzò con molta tenerezza, e a cui disse parole colme di passione e di affetto. A quella vista le cameriere e le livree verdi fuggirono, e corsero urlando a rinchiudersi nelle loro stanze.
Per quella madre, Sandro, il Vharè, la Nena erano tutti colpevoli, odiosamente colpevoli, ma sua figlia no, o, almeno, non pensava alla sua parte di colpa; sua figlia non la vedeva altro che in pericolo. Corse nella sua camera, si buttò addosso una mantelletta nera, un velo fitto sugli occhi, e si avviò verso la casa del Vharè.
Un gallo buttò il suo canto nell'aria; un altro gli rispose a distanza; fu in breve un concerto di voci rauche e acute e nell'immensa vôlta del cielo, che andava insensibilmente biancheggiando, le stelle illanguidivano e sparivano. Gli uccelli cominciarono a pipillare, poi a chiamarsi con pigolii, in fine a volare fra le piante e gli scogli con garriti e trilli e gorgheggi.
Gould, che non aveva un centesimo, continuò la strada molto mortificato: a un certo punto si buttò sull'erba e si mise a piangere dirottamente; ma ben presto si vergognò e decise d'andare avanti. Poco distante trovò una fattoria dove una buona donna gli offrì del pane e del latte: stava per partire ringraziando, quando la contadina gli domandò se sapeva disegnare una meridiana.
Parola Del Giorno
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