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Aggiornato: 11 giugno 2025


Carlo si buttò al collo della mamma e nascose il suo visino lacrimoso nel seno di lei. Era pentito. I sassolini, seguitò la buona signora tutta contenta, si levano dal letto dei fiumi.... O che i fiumi hanno il letto? osservò Dario. Si chiama letto quello spazio di terreno, limitato dalle sponde, dove scorrono i fiumi. Ora ho capito. Ma chi ce li porta, i sassolini, nel letto dei fiumi?

Io non sono in collera con te, lo sai bene. Lalla baciò le sue madonnine, si asciugò gli occhi, poi in fretta, saltò nel letto, ma tenendosi affatto sulla sponda, dalla sua parte, il più lontano possibile dal marito, e senza guardarlo, senza dire una parola. Giorgio buttò via il giornale, e si tirò lui più vicino, ma Lalla continuò a non guardarlo, rimanendo immobile cogli occhi spalancati.

Va a prendere un mezzo bicchiere d'acqua e raccatta alcuni sassolini nell'orto: vieni ora da me e stai attento: Io butto nel bicchiere un sassolino o due: vedi nulla? No; buttiamocene una manata: che cosa avviene? Avviene che l'acqua sale sale, fino all'orlo del bicchiere. Lo sai il perchè? No.

Buttò via il libro, corse vicino a Giacomo per consolarlo e gli disse che se adesso egli la vedeva più timida e più paurosa doveva capire che adesso lei non era più sola, ma che se tremava, tremava anche per suo figlio.

Giorgio, pallido, smorto, non disse una parola. Oh, se Pier Luigi gli fosse capitato dinanzi in quel momento, egli lo avrebbe schiaffeggiato... ammazzato. Ma poi non potè reggere a lungo: quel miserabile che aveva insidiato il suo onore, insidiata sua moglie, era il fratello di sua madre!... E si buttò sopra una poltrona coprendosi il volto con le mani.

Non mise tempo in mezzo: si buttò il ferraiuolo sulle spalle, prese il cappello, e uscì. Il galantuomo giusto era in casa. Ricambiarono i saluti e sedettero; parlarono per un pezzo del più e del meno, e infine il reverendo entrò con bel garbo nella faccenda per la quale era venuto.

Costui, come se fosse ufficio suo l'operare sempre con tristizia, buttò giù dal cuscino il drappo, e sporse l'offerta. Intanto Ugo diceva: Messere, instituzione collo sparviero. Adalberto, prima di ricevere, guardò. Sul cuscino giaceva uno sparviero stecchito. Messere! ripetè Ugo.

Soltanto Lucia, la giovinetta pallida dal viso rigonfio, che era più vicina al campo della Virginia, le domandò in aria di compassione: Siete molto stanca?... Non ne posso più!... Mi pare di morire! sospirò la disgraziata che non c'era avvezza. E si buttò a terra fra le pianticelle ancora basse del melgone, cercando un filo d'ombra.

L'ombrellone d'incerato diventava bello, aveva diritto a tutta la sua stima. E quando la bambina udì gli scoppi di risa che uscivano da quell'enorme tendone, non potè stare alle mosse e gli buttò un bacio.

Allora la donna si riscosse tutta, e come se una segreta voce la preavvisasse di quanto avea da succedere, la si buttò al collo del marito, sclamando per disperata: Oh, non mi dividerò più da te! Oh, non voglio più lasciarti! Povera donna! Ella amava: per lei non esisteva delitto, per lei non c'era argomento che valesse contro l'amor suo.

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