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Aggiornato: 28 giugno 2025
Ma come, se non ne aveva manco i mezzi?... In quella ecco aprirsi l'uscio e il signor Bernardo Busca, cassiere della banca, presentarsi con fra mano alcuni sacchetti ed un grosso viluppo di biglietti di banca. Ecco le novanta mila lire richiestemi per questa sera. Vuole che le riscontriamo insieme? Oh, non occorre: rispose Gustavo; le deponga costì, ed io glie ne do tosto il discarico.
Mi stai spiando. TOMMY interponendosi. A Nennele. Non rispondere. LUCIA entra dalla comune con un biglietto che consegna a Giulia. GIULIA lo prende, l'apre e lo legge con premura. TOMMY durante le azioni sopradette. A Nennele. E non pensare che ci sono io per te? Sarò un cattivo soggetto, ma.... Perchè dici così? Perchè è vero. GIULIA a Lucia. Hai consegnato in persona i miei biglietti?
Per gratitudine verso di me vollero chiamarla Letizia, il nome della mia povera mamma; mi invitarono al battesimo, mandarono intorno i biglietti, insomma pareva la casa della felicit
Dopo la colazione entrò il sottocapo con un immenso pacco di lettere e di biglietti di visita e una manata di telegrammi. Si buttarono loro sopra come avari che ricuperino il sacco dei denari che credevano perduto per sempre, e si ingolfarono nella lettura intima senza lasciar trapelare un pensiero dei tanti pensieri che erano loro giunti.
Ma ti giuro che, dentro il mese, te le renderò. Macario Tuccimei andò, col cugino, dal suo banchiere e gli fece consegnare dieci biglietti da mille: poi, quando rimase solo, esclamò: È come se m'avesse strappato un pezzo di cuore. Quanto mi fa piacere d'essere così scontento di quello che ho fatto! Così, mentre adagino adagino tornava a casa, Macario s'abbandonava alle più dolci riflessioni.
Dopo avere passato uno per uno i biglietti, Battista levò il capo, e disse con accento di rimprovero: Signore, mi mancano duecento lire. Come? Sissignore. Lei mi ha promesso ventimila lire; qui ce ne sono diciannovemila e ottocento. Mancano duecento lire. E le duecento che t'ho date jeri? Ah! quelle erano per le spese indispensabili per la riuscita del disegno.
Ella si alzò, io presi la sua borsa, le feci strada tra la calca, l'accompagnai fino alla carrozza coi letti, l'aiutai a salire sul terrazzino, porsi il suo minuscolo bagaglio al conduttore. « Avete tutto? le domandai. « Tutto, grazie! «Mentre ella dava a verificare i suoi biglietti, mi volsi intorno.
Ricevo dalla Accademia di Brera dei biglietti di congratulazione per me spediti da Promis, Biondelli, Mongeri. Mi sento incoraggiato. Se potessi arrivare a quel posto! Ma coll'amore dell'arte non si fa carriera!
Lei l'aiuta a vestirsi. Io! S'inganna! Al contrario. GIULIA torna un po' imbarazzata con un biglietto da 1000 che vorrebbe nascondere. A Tommy. Qua. Ah! Bisogna che tu mi renda. Non ho che biglietti da 1000. GIULIA contrariata. No! È così. E non mi fido della mia matrigna. A me il resto e sono qui. GIULIA imbarazzata. Gli è che.... non posso.... TOMMY ridendo. Anche tu?! Ah l'avarona!
Conosco il suo carattere, per essere stato tre mesi con lui e aver portato i suoi biglietti ad Aminta, quando non si trattava d'altra distanza che quella da Querciola alle Vaie. Son io che vado a Fiumalbo per le lettere, e di suo non ho visto tanto così! È vero; confessò malinconicamente Don Pietro. Ma chi sa che cosa gli è accaduto, a quel povero ragazzo?
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