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Aggiornato: 28 giugno 2025
Ed egli era costretto a rispondere: Pur troppo la condizione è sempre gravissima... C'è una sosta, ecco... Partirò stasera a ogni modo... Ma lo fai il discorso? Sicuro; rimango appunto per questo... Mi pareva d'aver assunto un impegno morale... Ah, beati quelli che stanno fuori della vita pubblica! Altri insistevano per aver biglietti.
Lo zio gli assegnò quindici giorni di tempo per tornare all'ovile. Passato quest'intervallo, gli mandò un involto con dentrovi alcuni biglietti di banco ed una lettera per la quale lo ammoniva che l'aveva cancellato affatto dal suo cuore, che qualunque vicenda gli capitasse non voleva più saperne di niente, che per lui era d'ora in avanti come se non avesse avuto mai nè figlioccio nè nipote.
Ha mandato dei biglietti, ma non conosco nessuno di quei signori. Preferisco venir con voi. Perchè non si è messo il suo bel vestito chiaro? provò a chiedere Regina, chinandosi a toccare il vestito nero sciupato, mal assestato in vita, che Flora portava alle Regate come una protesta contro la gioia di tutti.
Sì, due volte; la prima volta da sola, e pareva la statua dell'Addolorata; la seconda volta con quattro signori. A proposito, quei lì hanno lasciati i loro biglietti di visita. Vuole che vada a prenderli? Non occorre; Spazzòli, Dal Ciotto, Cerinelli, Martorana; li ho tutti in testa. Fa conto che io li abbia anche in tasca.
Il barone potè partire senza seccature, lasciando i suoi biglietti da visita: a me nessuno domandò nulla: un vero ideale di paese libero. Il Cresti, dopo aver sogghignato un pezzetto e riassunte le sue osservazioni con una nervosa contorsione di spalle uscì a dire come morale della favola: Poco fa, ho detto, che l'uomo è il meno furbo degli animali: ho sbagliato. Dovevo dire, la più bestia.
Trovò alcuni biglietti scritti su carta molto greve, con gli orli dorati: contenevano ognuno poche parole sibilline: un linguaggio di convenzione; intelligibile soltanto a chi li scriveva e a chi doveva leggerli. Riconobbe il carattere del Re. Così avea le prove della povert
Lo ringraziai, e gli risposi che se avessi avuto vent'anni di più mi sarei offerta a lui per fargli da governante. Siamo diventati amici; e quando alla Camera si prevedevano degli scandali, mi mandava i biglietti per la tribuna riservata. Sai, gli scandali parlamentari sono i soli a cui possano assistere anche le signorine. Però tuo padre volle trasferirsi a Milano.
Volevo dire che bisogna andar piano coi biglietti da cinquecento lire. La signora contessa.... Sì, la signora contessa spende molto, getta i denari dalla finestra, se li fa mangiar da tutti.... Me lo hai fatto comprendere mille volte, caro Pantalone.... Ma oggi, proprio oggi che sono felice e ho ritrovato la mia Nicla, proprio oggi vuoi ch'io lesini con una donna che mi ha amato?
Prete Barnaba stava con tanto d'occhi a guardare ogni mossa del pittore famoso, il quale veniva contando i dodici biglietti da cinquanta. Giusto diceva come parlando a sè stesso: «Nel breve tempo che siete rimasti nel mio portafogli, non sarete gi
Non trovando l'amico da cui farsi invitare fece colazione come il solito al suo caffè, ordinò al cameriere di fargli il conto, poi frugando in tasca colla più gran disinvoltura del mondo, finse d'aver lasciati a casa dei biglietti da mille, che ci avrebbero dovuto esser dentro, e si levò tutto turbato per paura che... la donna che rigoverna la camera... non si sa mai!...
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