Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 21 luglio 2025
da i colpi; labbra fatte pel sereno riso, schiudersi al ghigno, al detto osceno; grandi occhi d’innocenza aperti in fondo a turpi abissi; anime dal profondo palpito, ansanti verso la bellezza del mondo, anime piene di dolcezza e d’impeto, stroncarsi al giogo, intrise di melma e d’odio, mutilate, uccise. Sacra infanzia del povero, io lo sento entrar ne le mie fibre il tuo lamento.
E' non poteva credere agli occhi suoi vedendo in piedi innanzi a lui quella grande e pallida figura tanto cangiata in sei mesi! Vestita tutta di nero, quasi portasse il lutto alla sua bellezza, alla sua giovinezza, alla sua felicit
Allorchè entrammo nell'albergo di Norma e l'albergatore ci condusse nella nostra stanza, mi affacciai alla finestra e tutta la superba bellezza della pianura marittima si offerse a' miei occhi. Subito sotto di me, ai piedi del monte, scorsi una cerchia di mura coperte di ellera in mezzo alle quali si levavano delle curiose collinette, che sembravano fatte di fiori. Qua e l
Stelle senza numero avevano brillato nel cerchio della mia anima infinita; i peccati gloriosi erano stati miei, mia la bellezza d’ogni cosa fuggente, le ghirlande lievi che si colgon dai giardini terrestri, mia l’esclusione di tutti i cilici e mia, con lo splendore d’una gemma, la serena, dolce, inafferrabile vita che passa... Ora entravo nel buio dolore di Cristo.
Ma i due fratelli avevano tante cose a dirsi; Alessandro aveva tanti complimenti a fare a Pietro sulla bellezza della sua consorte; bruciava tanto di comunicargli tutt'i suoi progetti, tutti i suoi favori alla corte, sopratutto dello tzar... Il principe entrò nel coupé del fratello, e Maud continuò il suo viaggio sola. Ciò colpì Alessandro. Si astenne però di esprimere alcuna osservazione.
PIRINO. Andando voi a diporto un giorno al Molo, quando il vedeste e foste veduta da lui, gli riempiste gli occhi di tanta meraviglia che non potean saziarsi di mirarvi; perché, mentre si fermavano a contemplar una parte e, come inveschiati da quella, non sapevano dipartirsi, un'altra lo sollecitava e violentava e strascinava a sé, e prima che si fermasse in quest'altra, un'altra se ne offriva, che con altra tanta forza a sé lo tirava; talché vedendosi egli stracco e non potendo mirar tutte, confessò esser vinto e desiava esser tutto occhi per potervi mirar a pieno. Né pensava altrimente che ogni vostro atto pungessi e che ogni vostra parola attossicasse, né che voi portaste la morte nascosta negli occhi; onde senza accorgersene ponto trovò che le spine velocissime erano discese al petto e il veleno nel core, e che non era piú vivo: cosí vi parlò con gli occhi chiedendo pietá, e voi accorgendovi di ciò con un picciol riso gradiste la sua affezione. Vi seguí fin a casa, e nel dispartirsi, nel vostro bel viso restò lo spirito e l'anima sua impressa, e se ne portò la vostra imagine scolpita nel core. Cosí seguendo ad amarvi, come voi v'accorgeste che dagli occhi vostri come da due stelle era girata la vita sua e dalla vostra anima dependeva la sua, non prendendo solazzo delle sue pene e afflizioni, come sogliono alcune vilissime feminelle, ma come vera gentildonna or rallegrandolo con speranze, or rammorbidendolo con le promesse, or fingendo non accorgervi delle sue pene, or dilatando le promesse, l'avete trattenuto vivo sin adesso. Onde egli conoscendo che in voi come in proprio albergo albergavano bellezza, onestá, bontá e ogni lodevole costume, vi fe' libero dono dell'anima e della sua vita.
Benissimo ella rispose, con voce lenta, come pensando ad altro È scritto, adesso. Quello che è scritto, è scritto e si levò, portando negli occhi il desiderio di quella giovinezza, di quella bellezza. Mutamente, con dolcezza, ella si sciolse da quel tentativo di abbraccio. Perchè no, perchè no? egli domandò, con ansia, con tristezza. Così ella disse, con una smorfietta graziosa. Se ho scritto!
Il cavallo è di rara bellezza; uno di quei cavalli grigi, come sono grigie le rocce del deserto, che gli sceicchi arabi, gl'ismaeliti, allevano nella penisola sinaitica ed al di l
A me giunge, a me giunge il pianto alterno Che mi persegue e che cessar non vuole, Lugùbre, sempiterno, Vipistrello che al buio sbatte l’ali, Nube che offusca il sole! Fuggon dinanzi a me gioia e bellezza, Fugge la luce a novo dì ridesta. La temeraria ebbrezza Fugge d’amore e l’estasi del bacio.... Solo il dolor mi resta!...
ATTILIO. O madre, come può esser questo? che ricordandomi de quei primi fiori colti della sua bellezza, de' passati piaceri che ho gustati nella sua conversazione, delle godute bellezze e de' posseduti tesori delle sue grazie, che non cerchi spenger quelli ardenti e infocati effetti di amore nel godimento della sua persona?
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca