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Onde non sperate che il falso splendor d'oro o di gioie le appanne gli occhi; col mostrarvi vinto della sua bellezza, di vincer lei; o col mostrarvi ubidiente, trionfar della sua volontá; o col mostrarvi servo, signoreggiarla: perché il vostro sperar fia vano, e la moverete piú tosto ad odio che ad amarvi.

La scuola sola poteva dare il rimedio a tanto male. Nella scuola l'anima del fanciullo si scalda dei primi entusiasmi come un ferro alla forgia. Gli uomini e i paesi che impara ad amarvi esso li amer

Voi, mi amate? ella domandò. Egli non rispose: pensava. Mi amaste? mi amate? richiese, ella, subito. Non so egli disse. Non potete saperlo? Non posso. Non potete esser più forte del vostro dubbio? No. E voi, mi amate? Forse ella disse, ma non debbo amarvi. Non osate? Non oso. Ancora, il silenzio. Addio, dunque, Massimo. Addio, Maria. L'attesa.

Amisi o per elezione o per destino, io per l'uno per l'altro posso amarvi; e tanto è amare alcuno contra la sua volontá e contro il tenor del Cielo, quanto camminar per un mar periglioso con venti contrari, senza sarte e senza vele, perché alfin doppo varie tempeste si truovi sommerso in un golfo di pene e de' suoi sproporzionati e disordinati desidèri...». O che parole magiche e funeste, o tirannia d'amor non mai piú intesa!

Sposo, sorella, figlia, e voi, per cui Data, o fratelli, avrei pur la mia vita, Amiamci in Dio! Per meglio amarvi in lui Io son partita. Soffersi in vita, in agonia soffersi, Ma ne' dolori mi sostenne un Dio: Non ne gemete, que' dolor gli offersi, E a' suoi li unìo. E s'ebbi in terra alcuni giorni amari, L'affetto vostro li abbellì cotanto, Che pur tai giorni a me tornaron cari Standovi accanto.

Moltissimo. Anche voi, del resto. Anche io ella replicò. Perchè tardaste tanto? Perchè non ero perfettamente certo di amarvi: e non volevo ingannare me, voi. Dubitavate? Non vi piacevo, io, forse? ella disse. Mi piacevate e mi piacete immensamente.

Il mio affetto! la giovane proruppe. No, no, Mattia, non è questo. Chi mai conoscendovi ed apprezzando le vostre virtù potrebbe non amarvi? Qual donna non dovrebbe essere orgogliosa ed onorata della profferta che voi avete fatto a me ora con tanta sincera bont

No; vi voglio bene... perchè avea ricevuto da vostro padre l'incarico di amarvi, di vegliare su voi: di surrogarlo al vostro fianco... se mai ne aveste bisogno.... Le avea parlato in tuono più cerimonioso, e s'accorse che Diana era pronta a muovergli una domanda. Dimmi, prima di tutto, egli aggiunse più affettuoso, qual'è la donna tua rivale?

Sentite, sentite, voi non avete nessuna colpa, è vero, io non posso dire nulla contro di voi, voi non mi avete ingannata, sono io che ho voluto ingannarmi, lo confesso. Ma pure.... io vi amo, io non posso levarmi dal cuore questo amore, io non resisto al pensiero di restare sola, qui, mentre voi ve ne andate, così lontano; morirei; sentite, non ho mai mentito, morirei. Bisogna pur concedere qualche cosa agli illusi, agli esseri semplici. Il mio destino è di amarvi, Massimo, non vi è altro, per me. Che volete, il mio sogno continua, io non mi sveglierò che per entrare nella tomba. Sentite. Lasciatemi venir con voi: andate solo, andate triste, laggiù, in un paese ove non avete amici parenti. Io, qui, non lascio nessuno. Posso disporre della mia persona, della mia vita. Direte che vi sono sorella, nipote, governante, direte che sono la vostra serva, mi contento. Purchè io possa seguirvi, vi servirò, laggiù. Non mi vedr

Continuate ad amarvi prosegue il Conte con la voce solenne di un padre; la gelosia non turbi il sereno dei vostri giorni; mai altra casa possa piacervi più della vostra: vivete tranquilli e nel santo timore di Dio. I giovani sposi si chinarono per abbracciargli le ginocchia; ma egli nol volle consentire affatto, e con voce ed atti benigni gli rimandò con Dio.