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Aggiornato: 1 giugno 2025


Non è un guanto della mamma? mi domandò Maria. Rendimelo, rendimelo. Voglio portarlo io alla mamma.... Ho di tutto il resto un ricordo indistinto, come d'un sogno. Calisto, il vecchio guardiano, mi parlò di tante cose; e io non capii quasi nulla. Più volte mi ripeté un augurio: Un maschio, un bel maschio, e Dio lo benedica! Un bel maschio! Quando noi fummo fuori, Calisto chiuse la casa.

Essa me ne figurava l'emblema, tanto più che mi si presentava accompagnata da un giovane marino della flotta inglese in uniforme, portando un canestro pieno d'ogni ben di Dio. Se non è questa fortuna, bramo mi si accenni a delle migliori! E fra me dissi: questo è buon augurio.

Il Maquignaz lasciava dire, lasciava fare, e lasciò partire il messo senza mettere verbo, sorridendo nella barba e mostrando negli occhi una lontana compiacenza trionfatrice che ebbi, conoscendolo, per segno sicuro di buon augurio.

Ed ecco le Cronache drammatiche, comparse il 2 aprile, col sorriso della Pasqua di Resurrezione, quasi anche il giorno della prima pubblicazione dovesse essere un buon augurio! Sedici fitte pagine in 16º.

"No, no, no, rispondeva gravemente il Frate, quel corriere mostrava in volto troppo turbamento, per essere un messo di buon augurio; io lo direi portatore dell'annunzio di qualche sconfitta data dai Ducali agli uomini di Monguzzo o di Lecco".

Il canto di quel gufo era davvero di cattivo augurio: gli avesse a incogliere qualche disgrazia? E gli si presentò dinanzi agli occhi la morte, col suo sinistro riso di scheletro; vide dietro di lei il buio dell'ignoto.... parvegli di sentir grida e gemiti, e fu preso dal terrore: sbattè le palpebre, come per far sparire quella tetra visione, mentre l'anima sua si rimpiccioliva, si rannicchiava basita nel fondo più riposto del suo corpo. C'era un Dio, l'aveva inteso dire: ogni scellerato (ed egli in quel momento riconosceva d'esserlo) doveva render conto delle proprie azioni a Lui, Giudice severo e inesorabile.... Aveva pur sentito parlare d'inferno, di pene eterne, nel fuoco eterno, tra gli eterni gemiti dei dannati.... E il bandito feroce, impasto di iena e di leone; lo strano innestatore che era venuto ad applicar le mazze del brigantaggio calabrese alla pianta incespugliata e rachitica del brigantaggio siciliano; l'uomo alla cui scuola dovevano perfezionarsi Umberto Riggio e Biagio Valvo, i quali a loro volta dovevano formare capi feroci quali De Pasquale, Leone, Rinaldi, Rocca, Capraro, Sajeva, Plaja ed Alfano, si frugò con mano febbrile nel petto, ne tirò fuori l'abitino della Madonna con un sacchetto gonfio di vari santi, e lo portò alle labbra fervorosamente. Allora tentò di scusarsi, d'attenuare la gravit

Che bella mattina! è di buon augurio dissi per dir qualche cosa. Ho dovuto dare a intendere a mia madre che andavo a Chiasso per l'inaugurazione della ferrovia. Quella benedetta donna è sempre in sospetto quando esco di buon'ora e quando mi sente tramestare nella camera. Sono entrato a salutarla e mi ha sgridato, perchè non ho messo il panciotto bianco sotto la cravatta nera. Povera vecchia!

E lui, quando uscì, era molto accigliato. La Rondine. È il Securani, quello stesso che curò il padre? La Salvestra. Quello. Ora pare che si faccia questa prova, come Dio vuole. La Rondine. E Dio faccia la grazia! Credo anch’io, Salvestra, che un bene ne possa venire. E ho visto or ora un segno di buon augurio. La Salvestra. Che segno? La Rondine.

Gli pareva di sentire un’intuizione che lo ammonisse d’un grande avvenire per la sua famiglia, e cercava attentamente sul lunario un nome che corrispondesse alle sue idee, e che fosse di buon augurio. Il nome di suo padre gli metteva un brivido, un grand’uomo non poteva chiamarsi Gervasio.

«Iddio ti benedicadisse Candiano all'Alberigo. «Il tutto andò a buon segno, ed io ne ho felice augurio. Or io ti dirò il che e il perchè d'ogni cosaIl Fossano se gli strinse vicino per ascoltare. «Vedi l

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