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Gervasio divenne intimo di casa Ravelli, fu il compagno inseparabile di Battistino, e non tardò a sentire per l’Angelina una profonda simpatia che a poco a poco si trasformò in reciproca affezione.

Un anno dopo le nozze un fortunato avvenimento allietò la famiglia, i parenti e gli amici, la nascita d’un figlio maschio, al quale venne imposto il nome di Gervasio. Due anni dopo ne nacque un altro, che fu chiamato Stefano; e così la famiglia cresceva, e viveva abbastanza felice, una vita tranquilla e regolare, come un paese senza storia.

Tuttavia dopo d’aver passato un paio d’anni al contado, anche Gervasio era convinto che cittadini e contadini italiani sono due popoli affatto diversi, che vivono sullo stesso suolo, con idee e costumi differenti. Questa anomalia, questo dualismo della civilt

Il maestro Zecchini le insegnava a leggere sui vecchi libri che avevano servito al suo babbo ed allo zio Gervasio; ma quando la bambina si rifuggiava sui ginocchi della nonna, mostrandosi annoiata della monotona cantilena del maestro, implorando la grazia di ritornare ai suoi diletti infantili, la buona donna la liberava subito dal peso della lezione, e la rimandava libera ai boschetti del parco.

Tutto il resto della modesta sostanza spettava all’unica sua figlia Maddalena Bonifazio, rappresentata dal figlio Gervasio nella liquidazione ereditaria, che fu condotta a termine prontamente dall’amichevole accordo dei due cugini.

Il primo mostrò l’ordine superiore, l’altro uscì a cercare le guardie che aspettavano dietro al cancello. Fecero una rigorosa perquisizione, misero sottosopra la casa, raccolsero varie lettere di Gervasio, dei documenti, delle carte varie, ne fecero un pacco e vi apposero il sigillo, raccolsero tutte le armi e ne fecero un fascio, poi intimarono l’arresto di Stefano. Ogni opposizione era vana.

La signora Emilia si dichiarava troppo sensibile, e poco pratica per assistere gl’infermi; fece venire una donna provvisoria, e consigliò Metilde di scrivere al signor Gervasio, pregandolo che mandasse la nonna.

Appena si seppe nel villaggio il ritorno dell’esule, gli amici accorsero ad abbracciarlo. Il più vecchio di tutti era il maestro Zecchini; esso fu il primo a comparire, e stringendosi al seno Gervasio gli pareva di rivedere un figliuolo. Parlava del povero capitano come d’un fratello perduto, egli aveva dimenticato la loro discordia di opinioni, e non si ricordava più che le varie vicende d’una lunga intimit

Sapete che i consiglieri Gervasio, Lovati e Leonardo del Gasco hanno fatto opposizione presso all'Intendenza contro la rivendicazione della Carbonaia.... Ebbene l'intendente ha rinviato il reclamo alla Giunta con incarico di sottoporlo alla deliberazione del Consiglio. L'avevo detto io, non mi hanno voluto dar retta; che costrutto ci hanno cavato? nulla....

Pochi giorni dopo l’arrivo dei primi soldati italiani, si arrestava davanti il cancello della villa Bonifazio una carrozza da viaggio dalla quale scendevano inaspettati Gervasio e Silvio. Il telegrafo e la ferrovia essendo stati riservati all’esercito, non fu possibile agli esuli di annunziare la loro venuta. Le suonate di campanello e i latrati di Argo fecero accorrere Pasquale.