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Aggiornato: 22 giugno 2025


G. 12, si fa cenno di un censimento di tutte le contee, baronie, «e delle pulzelle in capillo che vivessero nelle terre scritte in pie'.» Mi è corso alla mente che quella lista di fanciulle si stendesse anche per vegliare su i loro matrimoni. I permessi di matrimonio, anche senza beni feudali, sono frequentissimi ne' reg. angioini del r. archivio di Napoli.

Ma intanto da quel resto di sangue e di diritti ghibellini che erano stati portati da Costanza a Pietro d'Aragona, dalla fedeltá di due grandi fuorusciti pugliesi, Ruggeri da Loria e Giovanni da Procida, e principalissimamente dall'ira de' popoli oppressi, apparecchiavasi una mezza rovina agli Angioini, un terzo popolo straniero alla misera Italia, una divisione di quel bello e natural regno delle Due Sicilie, che riuní allora per poco, che riunisce ora da oltre un secolo il piú gran numero d'italiani indipendenti; ondeché non può se non dolere qualunque volta ci si veda o si tema ridiviso.

Queste scomuniche moltiplicate e non piú sostenute dall'armi dalla presenza dei papi, non eran piú nulla; nulla in Italia i papi stessi; soli capi di parte guelfa gli Angioini di Napoli, ambiziosi , ma mediocri, e lontani da Lombardia, dove fervean le parti.

Ma qui fu il gran danno, qui la colpa del secolo che siam per correre; Carlo I niuno degli Angioini non furono grandi principi mai; furono principi semibarbari, semifeodali, non occupati in altro che nell'estendere lor potenza personale, senza uno di quei pensieri di riunire in un corpo una nazione, di appoggiarsi sugli interessi generali, sulle opinioni di lei, di riunirla quando divisa, di ordinarla quando scomposta, di liberarla quando dipendente, o di accrescere la somma delle forze, della virtú, della felicitá di lei, quando giá sia indipendente; i quali, per vero dire, son pensieri di etá piú progredite, od anzi di pochi eletti in queste stesse.

Rifecesi pace tra Venezia e il Visconti. Ma continuando i genovesi sudditi di lui la guerra lor propria per gli Angioini contra Alfonso d'Aragona, essi il presero in battaglia navale e il trasser prigione a Milano. Filippo Maria il rimandò libero, e Genova se ne sollevò e rivendicossi in libertá . Piccinino e Sforza guerreggiavano intanto in Toscana e negli Stati del papa.

E fu nuova disgrazia nostra siffatta riunione del regno italiano e delle province francesi negli Angioini; i quali, quantunque dimoranti tra noi, sempre rimaser francesi, non si fecer nostri bene mai, come succedé poi piú volte delle famiglie di principi stranieri ma venute a regnare in Italia sola.

23 Un, detto de la Marca, e tre Angioini mostra l'un dopo l'altro, e dice: Questi a Bruci, a Dauni, a Marsi, a Salentini vedete come son spesso molesti. Ma de' Franchi val de' Latini aiuto , ch'alcun di lor vi resti: ecco li caccia fuor del regno, quante volte vi vanno, Alfonso e poi Ferrante.

E tuttavia anche allora, anche non bene costituito il Regno, il costituirsi antitedesco di esso fu tal fatto, che se ne muta quinci innanzi l'andamento di tutti i fatti minori; che dopo un secolo di prepotenza tedesca combattuta ed abbattuta, segue un secolo di prepotenza francese; che l'imperio, gli imperatori eletti, od anche discesi ed incoronati, ne scemano del tutto d'importanza; e che non piú sulla successione di questi, ma su quella dei re Angioini, ci pare dover oramai dividere ed ordinare la successione degli eventi.

Alessandro, sarebbe ingiustizia negarlo, con tutte le forze si oppose alla venuta dei Francesi in Italia, e all'oratore di Carlo VIII senza ambage dichiarò, non potere spogliare gli Arragonesi di Napoli dove il re non provasse superare in diritto gli Angioini; feudo della Chiesa cotesto reame, spettare al Papa decidere il piato, se Carlo ci adoperasse la forza sarebbe come assalire la Chiesa.

Ma giova, ricrea l'animo seguir le vicende di quella, dicasi pur rozza, feodale o semibarbara, ma virile, ma semplice, ma virtuosa schiatta, non pura forse d'ogni violenza od inganno, ma non imbrattata certamente di niuna di quelle nefanditá e viltá de' Visconti, degli Estensi, degli Scaligeri, degli Ezzelini, e de' papi di Avignone, e degli Angioini di Napoli, e de' senatori di Venezia e delle signorie cittadine, e dei condottieri tramezzati in tutto ciò.

Parola Del Giorno

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