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Aggiornato: 29 giugno 2025


Oh come penso tristamente alle tue gioie frementi di sposa! Amavo meglio, nei mesi scorsi, pensare a' tuoi dolori di vergine!

Io, disse poi, io non ti avrei detto nulla, se fossi stata Filippo; o se per disgrazia mi fosse avvenuto di dirtelo, sarei partita subito, subito, avrei preso con me colei che amavo, e mi sarei nascosta ben bene. Io avrei fatto così. Emma non rispose, e vi fu un'altra pausa lunga. Ma che cosa fa, a Venezia? riprese Loredana. Te lo ha detto? No.

Essendo poi Io costrecto dalla mia infinita bontá, vedendo che l'uomo, cui Io tanto amavo, non tornava a me, fine suo, tolsi le chiavi de l'obbedienzia e posile in mano del dolce e amoroso Verbo, mia Veritá; ed egli, come portonaio, diserrò questa porta del cielo. E senza questa chiave e portonaio, mia Veritá, veruno ci può andare.

E aggiunge: "Io amavo quella povera creatura anche nella sua impurit

E Cantasirena dopo consegnato il bastone e i fiori alla Gioconda, colla mano rimasta libera cercava il dispaccio nelle tasche, senza mai riuscire a trovarlo. È una perdita incalcolabile! Uno dei grandi lutti della patria!... Lo amavo come un fratello!... Lo veneravo come un secondo padre! Eh! avanti! borbottò di nuovo il signor Brunetti.

Perché il desiderio mio verso l'umana generazione era infinito, e l'operazione actuale di sostenere pena e tormenti era finita: e per la cosa finita non potevo mostrare tanto amore quanto piú amavo, perché l'amore mio era infinito. E però volsi che vedeste il secreto del cuore, mostrandovelo aperto, acciò che vedeste che piú amavo che mostrare non vi potevo per la pena finita.

«Una bella luce d'aurora in quel buio fu per me la lettura del Genio del Cristianesimo, dei Martiri, dell'Atala, tre libri dello Chateaubriand; permesso il primo, quasi raccomandato; gli altri due letti un po' di straforo. Quel cristianesimo io lo intendevo, lo sentivo, lo amavo. E amavo anche il rettore del collegio, uomo venerabile per dottrina, amabile per graziosa bont

Perdonami, Pietro, gli bisbigliò continuando ad accarezzarlo, a coprirlo di baci e di lacrime, più calma, ma ancor più appassionata. Perdonami, Pietro, io sono stata cattiva con te. Ma ero cattiva perchè ero gelosa. Ti odiavo.... perchè ti amavo. Non sono felice, sai. No, l'ho in me la mia infelicit

Ahimè, Maria, quante volte abbiamo litigato con Luigi, per la musica di Beethoven, per il colore del nostro salotto, per quella cara marchesa Fulvia che egli non può soffrire! Liti lunghe, aspre; egli è flemmatico, io sono nervosa... Tu non sei felice? Felice, felice!... non dimandare certe cose. Ci maritano molto bene noialtre ragazze... Tu amavi Luigi? Lo amavo, lo amavo... mi piaceva, invece.

Io vi amo -ella disse, con chiarezza ma non serve. È una cosa molto graziosa essere amato mormorò lui, prendendo una delle mani di Chérie e tenendola fra le sue, senza stringerla, giuocando con le bianche dita troppo gemmate. Vi piace, Paolo? Non mi è mai piaciuto altro nella vita. L'amore? Essere amato, quando amavo. E vi è sempre accaduto, è vero?

Parola Del Giorno

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