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Bada ch'io non approvo quelli che sagrificano il presente all'avvenire; l'avvenire è dubbio, il presente è certo, ed è una sciocca speculazione quella di viver male oggi per l'idea di viver bene domani; ma chi ha famiglia e non ha una sostanza propria non può a meno di mettere in serbo qualche cosa.

Emma era persuasa che la commediola da rappresentarsi non avrebbe cangiato nulla all'avvenire, e Guido aveva dal canto suo la medesima persuasione; si conoscevano troppo bene e sapevano che nulla, nulla poteva più riunirli.

Lenire un dolore così grande e immeritato come il vostro, signora, non è possibile: ciò che possiamo fare si è di rendere meno trista la vostra sorte, provvedendo all'avvenire dei vostri bambini. Gli è con questo intendimento che gli zuavi pontifici, non serbando nessun rancore verso la famiglia del condannato, commossi anzi dalla vostra condizione infelice, hanno posto in comune delle offerte.

Come ognun sa, Ruggero suo fratello sposata avea la bella Bradamante, la qual rimodernato avea il cervello e non è piú guerriera giostrante; ma pensa alla famiglia e fa duello col fattor, col castaldo e colla fante, e riflettendo all'avvenire e a' figli, tutta all'economia par che s'appigli.

«Non un giorno, non un'ora voi fissate lo sguardo all'avvenire immancabile, voi meditate il problema del vostro destino. Voi non vi dite l'unica cosa memorabile: la morte mi aspetta, io sono destinato a perire, il mio spirito, questo specchio che riflette l'universo, sar

Intanto i pensieri volavano a casa mia, all'avvenire, ad una lunga prigionia, a sofferenze, alla morte; e per buona sorte la noja insistente di questi importuni non lasciava troppo tempo allo svolgersi dei pensieri, e il succedersi di questi mi calmava l'indignazione della posizione in cui mi trovavo condannato.

Ella si diceva mille volte al giorno che doveva essere stata pazza a prendere in prestito tutti quei denari; a comperarsi quelle insensate vesti, quegli assurdi e ridicoli cappelli! Ed ora, che cosa doveva fare? Un gran terrore la invase: uno spavento indicibile davanti all'esistenza e all'avvenire.

Ho detto il sonno. E che cosa è il sonno? Siamo noi ben certi che la vita del sonno non sia una vita a parte, un'esistenza distaccata dall'esistenza della veglia? Che cosa avviene di noi in quello stato? chi lo sa dire? gli avvenimenti a cui assistiamo o prendiamo parte nel sogno non sarebbero essi reali? Ciò che noi chiamiamo con questo nome non potrebbe essere che una memoria confusa di quegli avvenimenti?... Pensiero spaventoso e terribile! Noi forse, in un ordine diverso di cose, partecipiamo a fatti, ad affetti, ad idee di cui non possiamo conservare la coscienza nella veglia; viviamo in altro mondo e tra altri esseri che ogni giorno abbandoniamo, che rivediamo ogni giorno. Ogni sera si muore di una vita, ogni notte si rinasce d'un'altra. Ma ciò che avviene di queste esistenze parziali, avviene forse anche di quell'esistenza intera e più definita che le comprende. Gli uomini hanno sempre rivolto lo sguardo all'avvenire, mai al passato; al fine, mai al principio; all'effetto, mai alla causa; e non di meno quella porzione della vita a cui il tempo può nulla togliere o aggiungere, quella su cui la nostra mente avrebbe maggiori diritti a posarsi, e dalla cui investigazione potrebbe attingere le più grandi compiacenze, e gli ammaestramenti più utili, è quella che è trascorsa in un passato più o meno remoto. Perocchè noi abbiamo vissuto, noi viviamo, vivremo. Vi sono delle lacune tra queste esistenze, ma saranno riempiute. Verr

Sovente, nelle ore solitarie della sera, Andrea pensava all'avvenire, ai suoi sessant'anni vicini, all'infanzia acerba di quel fanciullo che gli dormiva accanto; e tremava, calcolando il poco tempo che gli rimaneva ancora da lavorare, e forse da vivere. E poi?