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Aggiornato: 4 giugno 2025
L'umana industria, ch'è figlia primogenita dell'intelletto e di quella necessitá che n'impose natura, quando del tutto ignudi e disarmati ci espose al mondo, ha di poi progenerate tante, e sí maravigliose invenzioni moltiplicate in ogni secolo, che ne ha non solo ristorato, ma riempito pur troppo di delizie e di mille nuovi generi di disidèri e compiacenze la stessa nostra mente.
Ignorano del tutto le ascose tenerezze, le ineffabili delizie, le intime compiacenze del nostro; parola che è un nido, in cui la donna sente di poter appiattarsi, accovacciarsi e nascondersi, per godervi il tepore della vita in due. Il tirannucolo domestico non ha nulla di nostro, ma tutto è mio. Mio il pensiero, mio il giudizio, mia l'esperienza, mia la ricchezza.
Di queste cose tratteremo brevemente dal punto di vista pratico. ARTICOLO I. Diletti voluttuosi del pensiero. Sotto questo titolo comprendonsi tutti i pensieri cattivi in fatto di lussuria, cioè, desiderî, compiacenze e volutt
5. L'assistere e il prender parte decentemente a danze oneste, senza che vi sia grave pericolo è notevole scandalo, ma però senza che vi sia una ragione sufficiente per giustificare la danza, è peccato, ma soltanto veniale: che sia peccato, nessuno lo mette in dubbio; che poi sia peccato soltanto veniale, risulta dalla stessa ipotesi proposta. I teologi però più rigidi non ammettono quelle ipotesi, e sostengono che in ogni ballo ove danzano promiscuamente uomini e donne c'è sempre il pericolo grave di lussuria; nè doversi prestar fede a coloro che dicono non provare nel ballo movimenti disordinati nè compiacenze voluttuose. Ma non è sopra presunzioni che devono essere giudicati i penitenti, e quando si sieno con prudenza interrogati, non devono essere creduti più rei di quanto appare dalle stesse loro dichiarazioni, a meno che non risulti evidentemente ch'essi si illudano ovvero che vogliono ingannare. Se malgrado una diligente attenzione, il confessore si sar
E non pareva vero come, vedendo nelle fattezze del figlio la donna istessa che tanto abborriva, potesse poi amarlo di tanto amore. Pure in questa notte, considerando che di lei gli rimaneva un tal pegno che a tutti attestava esser egli stato riamato da lei, provò un così vivo soprassalto di compiacenze, che si strinse accanto più teneramente che mai il giovanetto Armando, e illudendosi, nel guardarlo fisso, artificiosamente illudendosi di vedere la stessa Elena, e di averla innanzi, e l'odio non potendo più a far sentire la sua voce, e rinascendo l'amore, provò un istante di felicit
La signora Woiwosky ne era degna? Ogni donna che accorda liberamente sè stessa all'amore d'un uomo è degna di quest'amore; la quistione che rimane aperta è di sapere che cosa l'uomo s'aspetta da lei. Non più giovanissima, vissuta in un ambiente dove i freni morali sono molto rallentati, avendo avuta per unica legge il suo proprio piacere, la signora Woiwosky non poteva dare ad Ermanno Raeli ciò che egli se ne riprometteva. Nel primo momento, come sempre, era stata la simpatia fisica che l'aveva vinta. Ordinariamente, la ignoranza del carattere reale della persona verso cui ci sentiamo spinti, è corretta dall'imaginazione che ce lo presenta quale lo desideriamo e che ci espone più tardi, dinanzi alla rivelazione di quello che è nel fatto, meglio a disinganni che a compiacenze. Per la signora Woiwosky, cotesto miraggio anticipato, che la realt
Orazio ha cantato gli amori di Augusto pei giovanotti. Marcantonio gli rimprovera di aver comprato col suo onore l’adozione dello zio e di aver ceduto le sue compiacenze in Ispagna a Hirtius. Nerone sposò con tutte le pompe, l’eunuco Sporus, e lui stesso si prestò ai capricci dei suoi cortigiani. Tiberio, malgrado la sua caducit
Ma badi; osservò il priore. È un genere di vita più alto, o più umile, secondo si guarda, ma certamente diverso da quello che si fa generalmente e a cui c'indirizza la nostra educazione e l'ardore delle nostre passioni. Perciò, a non aver pentimenti, è necessaria una vocazione sincera, e riconosciuta tale, mercè il confronto, che può farsi solamente quando si è vissuto a lungo tra gli uomini. Non basta un desiderio onesto di pace, o una poetica aspirazione alle squisite compiacenze della solitudine; è necessario che il desiderio sia profondo e l'aspirazione provata nei disinganni della vita. Che il mondo offra amarezze e dolori in molto maggior numero e quantit
C'è dunque nei miei modi, nel mio parlare qualche cosa che tradisce le debolezze, le compiacenze di una donna galante? Che vi hanno detto sul conto mio? Che ho ingannato mio marito, che nella mia vedovanza ho avuto dieci amanti?
Comunque sia, nei pochi giorni che precedettero l'arrivo di Alberto, Diana rifece parecchie volte il suo esame di coscienza, confessandosi in gran parte colpevole dei mutati rapporti fra lei e suo marito. Troppo lo trascurava, troppo lo metteva in seconda linea, dacchè un nuovo sentimento imperioso, dispotico, esclusivo aveva preso possesso del suo cuore. Eppure, se questo sentimento era potuto nascere in lei e recarle tanta dolcezza ella ne andava debitrice al suo sposo, come a lui andava debitrice, se non degli agi della sua vita, della stima, del rispetto ond'era circondata. Non doveva ella dunque mostrargliesene riconoscente? S'egli era assorbito da' suoi studi, dalle sue occupazioni parlamentari, se nelle lotte politiche, insieme a poche compiacenze d'amor proprio, raccoglieva una larga messe di fastidi e di note che di tratto in tratto turbavano l'equanimit
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