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Aggiornato: 19 luglio 2025


Per noi, forse; non per la giornata che volge al suo termine... Alle sette e mezzo ci rivediamo... Sei a pranzo da me. Egli non si rassegnava a lasciarla. Aspetta un poco... Oppure... Congiungendo le palme in atto di suprema preghiera, Guido continuò: Oppure... permettimi d'accompagnarti. Ma no, Guido... Perchè mi chiedi questo? È una grazia che ti domando l'ultimo giorno che resto qui.

Ma, come suole accadere delle persone amate e perdute, che noi rivediamo sempre col pensiero nel loro ultimo aspetto, più spesso che l'immagine del Garibaldi fiorente e potente di America, di Roma, di Palermo, ci si riaffaccia alla mente quella del Garibaldi degli ultimi anni: quanto mutato! Durante i suoi anni migliori, noi avevamo sognato per lui una vecchiezza vegeta e lieta, che fosse come uno sfiorire lento e quasi insensibile della sua maturit

Come il medesimo desiderio ha spronato l'uno e l'altro, voi a partire ed io a desiderare il vostro ritorno; cosí la fortuna ave oprato che di nuovo ci rivediamo con sommo contento dell'uno e dell'altro, se ben che voi m'avete fatto aspettare, eh?

Ah poichè mi ama vorrebbe che io.... Non discorriamone più per questa sera, non ho la calma necessaria.... Non turbiamo con una disputa i primi momenti in cui ci rivediamo dopo tredici mesi.... Lascia piuttosto ch'io confidi nell'esito d'un colloquio a quattr'occhi con Lucilla, lascia ch'io m'illuda nella speranza di farle preferire il mio piano a quello che avete combinato fra voi altre.

E richiuse gli occhi; ma gli spasimi, che cocentissimi la travagliavano, l'avvertirono pur troppo com'ella fosse sempre in vita. Riaperse pertanto le palpebre, e continuò: Ahi! diletti miei, come mai vi riveggo?... E noi come rivediamo te, Beatrice? Ahimè! ahimè!

La notte del 18 siamo a Suez, dove qualche buon amico venne da Alessandria per abbracciarmi ed accompagnarmi fino a Porto-Said. Entriamo nel canale, interessantissimo a percorrersi: rivediamo le azzurre acque del Mediterraneo. Il 27 abbiamo uno dei più splendidi spettacoli che al mondo si possano vedere, l'entrata al sorgere del sole, nel golfo di Napoli.

1.º Luglio. Si sale sempre percorrendo i pascoli stesi su una striscia di piano inclinato che forma quasi gradino fra due pareti verticali di roccia. Sono sparse masse di piante simili ad yuka, dalla foglia più larga e grigiastra. Il tempo è un po' migliore, chè il vento ritiene di quando in quando la pioggia e siamo invece accompagnati da un freddo intenso. Giunti a 3950 metri ci si presenta una precipitosa discesa che è forza percorrere a piedi: bisogna alle volte lasciarsi sdrucciolare su nuda roccia bagnata, dove è miracolo che le mule possano reggersi. Raggiunto il fondo della valle seguiamo il torrente impetuoso che replicatamente attraversiamo. La vegetazione è foltissima e rivediamo, man mano si va scendendo, tutte le variet

Al tempo in cui lo rivediamo, il nostro famoso professore appariva ancor giovane, e più assai del suo coetaneo Ariberti, che gi

Ho detto il sonno. E che cosa è il sonno? Siamo noi ben certi che la vita del sonno non sia una vita a parte, un'esistenza distaccata dall'esistenza della veglia? Che cosa avviene di noi in quello stato? chi lo sa dire? gli avvenimenti a cui assistiamo o prendiamo parte nel sogno non sarebbero essi reali? Ciò che noi chiamiamo con questo nome non potrebbe essere che una memoria confusa di quegli avvenimenti?... Pensiero spaventoso e terribile! Noi forse, in un ordine diverso di cose, partecipiamo a fatti, ad affetti, ad idee di cui non possiamo conservare la coscienza nella veglia; viviamo in altro mondo e tra altri esseri che ogni giorno abbandoniamo, che rivediamo ogni giorno. Ogni sera si muore di una vita, ogni notte si rinasce d'un'altra. Ma ciò che avviene di queste esistenze parziali, avviene forse anche di quell'esistenza intera e più definita che le comprende. Gli uomini hanno sempre rivolto lo sguardo all'avvenire, mai al passato; al fine, mai al principio; all'effetto, mai alla causa; e non di meno quella porzione della vita a cui il tempo può nulla togliere o aggiungere, quella su cui la nostra mente avrebbe maggiori diritti a posarsi, e dalla cui investigazione potrebbe attingere le più grandi compiacenze, e gli ammaestramenti più utili, è quella che è trascorsa in un passato più o meno remoto. Perocchè noi abbiamo vissuto, noi viviamo, vivremo. Vi sono delle lacune tra queste esistenze, ma saranno riempiute. Verr

Diciamo piuttosto soggiunse Gisella, con la sua graziosa malizietta, che la montagna è assai bella, che qui si sta bene, e ci si chiacchiera meglio. Avrò dunque il piacere di vedervi in alto. E poi, e poi, spero bene che appianeremo tutto, non è vero? Ah! impossibile; proruppe Maurizio. Impossibile che ci rivediamo alla Balma.... E forse, anche qui.... Che cosa dite, signor Maurizio? perchè?

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