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Aggiornato: 24 giugno 2025


E donde quella che avvertì Apollonio Tianeo in Alessandria in quello stesso punto cadere trafitto Domiziano a Roma? Vanno ingombre le storie di annunzi di vittorie portati dalle ali dei venti.

Pagiolin accelerando convulsivamente il battito delle sue ali si slancia e sfiora con ghirlande di volo la grande aquila nera, che ora barcolla, mostruosamente fra gli spintoni e le zampate dei venti. Ha le due ali lacerate tutte a brandelli fumosi, come la baracca incendiata che bruciò tutta la notte vicino alla colombaia di Abano.

Quel mattino di maggio aveva cento mani leggiere e fresche per accarezzarla sulla fronte, sulle guancie, sugli occhi stanchi dalla veglia; i passeri le davano il buon giorno in coro, e le rondini inquiete le passavano rasente fino quasi a toccarla colle ali, mandando un grido di saluto, in cui entrava un po' di paura.

Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno, che cacciar de le Strofade i Troiani con tristo annunzio di futuro danno. Ali hanno late, e colli e visi umani, pie` con artigli, e pennuto 'l gran ventre; fanno lamenti in su li alberi strani. E 'l buon maestro <<Prima che piu` entre, sappi che se' nel secondo girone>>, mi comincio` a dire, <<e sarai mentre che tu verrai ne l'orribil sabbione.

Ali hanno late, e colli e visi umani, piè con artigli, e pennuto ’l gran ventre; fanno lamenti in su li alberi strani. E ’l buon maestro «Prima che più entre, sappi che se’ nel secondo girone», mi cominciò a dire, «e sarai mentre che tu verrai ne l’orribil sabbione. Però riguarda ben; vederai cose che torrien fede al mio sermone».

E l'aquila del Genio non la scoteva più, sfracellandole colle grandi ali il cuore. Ella era come il Silente Violino: i canti che l'anima sua non aveva espressi, erano morti in lei. Fu a Parigi che avvenne ciò che Nancy gi

Sorse alfine; e de l'ombre impazïente Gli opposti vetri a le fresche aure aperse. Taceva anco la notte, e rade e lente Fuggían contro al mattin le stelle avverse; Un zeffiro gentil da l'orïente Le vaghe ali movea di brine asperse, E ad ogni fior de le ben culte aiuole Dolci olezzi traea, dolci parole.

Sentendo fender l'aere a le verdi ali, fuggi` 'l serpente, e li angeli dier volta, suso a le poste rivolando iguali. L'ombra che s'era al giudice raccolta quando chiamo`, per tutto quello assalto punto non fu da me guardare sciolta. <<Se la lucerna che ti mena in alto truovi nel tuo arbitrio tanta cera quant'e` mestiere infino al sommo smalto>>,

Essi avrebbero voluto impacchettare la casa e darle le ali, come la santa casa di Loreto. Bambina, figlia mia, non obbliare le mie pantofole. Potrei aver la gotta. Avrò forse a camminar tanto in quella Napoli e rientrerò co' piedi ammalati. Fratello, bisogna portar con noi la piletta ad acqua santa, che era al capezzale di nostra madre! è rotta e ricollata.

A destra, a sinistra, sotto le mie ali vibranti, turbini nerastri sputano bestemmie, come cacciatori, e d

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