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Aggiornato: 1 luglio 2025
Le strade sono strette e spesso tortuose e molti quartieri sembrano addirittura labirinti, pieni di casette strane, che, in generale, hanno una loggia aperta. Trovai la piazza interamente coperta di frutta estive, vendute ad un prezzo irrisorio, che in questi luoghi non reca meraviglia. In questa stagione il mercato rigurgita di cocomeri, che trovai squisiti. Un soldato congedato, veterano ancora dei tempi napoleonici, sentì per caso nel caffè dove mi ero seduto, che venivo dalla Certosa e mettendomisi vicino fece un'entusiastica pittura della vita di paradiso che si conduce nella solitudine di quel monastero, e disse che l'ultimo desiderio della sua vecchiaia era quello di essere accettato come frate laico nella Certosa. Disse che si sarebbe messo anche subito in pensione nel convento, se avesse posseduto la lieve somma che bisogna versare nella cassa dei frati. Poi il discorso prese la solita piega ed egli coprì il governo pontificio di tutte le invettive che si odono giornalmente da tutte le bocche. Il bravo veterano mi fece nascere la curiosit
Io metto mano al Buona Speranza, di cui mi rimangono ancora parecchie bottiglie, e alle cassette di Manilla; ultime tavole aggiunse con un sospiro il Priore del mio grande nauragio. Benissimo! Accettato! Tristano è un gran principe! E di grazia, che cosa si festeggia? domandò uno della brigata. L'acquisto di un nuovo amico, o signori. Non vi ho presentato due ore fa il signor Ariberti?
No, non basta rispose facendosi bianco come un cencio lavato e con voce bassa, occhi bassi, capo basso, quasi aspettando di essere fulminato, ma risoluto a tener fermo no, non basta: in vent'anni ho accettato tutto, non ho mai rifiutato: ma adesso si tratta del mio sangue; c'è di mezzo il cuore.
Ho promesso al conte Alerami.... ho accettato ch'egli venisse ad accompagnarmi dai Torre Vivaldi; e senza mettere in conto che io fallirei alle buone creanze verso la Ginevra, il rimanere a casa sarebbe una vera scortesia, usata, senza una ragione al mondo, a quel povero conte.
Pier Luigi, senz'altro, aveva approvato ed accettato il cambiamento, ed era partito per Varese. Sarebbe poi ritornato a Santo Fiore, sarebbe, a riprendere la pupilla, in ottobre, dopo le corse, dopo. Le due famiglie, unite e d'accordo, vivevano sempre insieme.
Chi mai?!.., e debbo dirvelo?... Polo Brancato, mio adorato allievo, fu ieri accettato come primo candidato alla cattedra di filosofia... Io?! E sto mallevadore, signori, che appena data in luce la sua opera sul grande Socino, Polo verr
Educato fuori di Roma ed in condizioni diverse da quelle dei giovani che tenevan nelle mani la trama della rivoluzione Romana ad onta del suo carattere e de' suoi sentimenti v'era rimasto estraneo. Poi per condiscendere al desiderio del padre egli aveva accettato un posto nell'esercito pontificio e si comprende di leggeri che un tale impegno lo allontanava ancora più dai nostri amici.
«Egli taceva, e si vedeva che lo faceva di proposito. Io ripresi: « È necessario ch'io vada ben lontana da voi, Gualfardo; ecco perchè ho accettato. «A queste parole Gualfardo mi prese la mano che appoggiavo al suo braccio, e me la strinse in silenzio come per dirmi: coraggio! «Codesto doveva sembrarmi strano, perchè mi avvertiva che le mie parole non gli davano la menoma sorpresa.
Ho accettato, appena me lo ha detto Lei. Con qualche restrizione. I suoi posteri, per esempio, che non lo avrebbero creduto.... È vero; ma quando Lei mi ha soggiunto che non lo avrebbero saputo.... A proposito, signor Morelli.... I posteri, voglio sperare, sapranno il suo nome di battesimo, mentre io, sua contemporanea, non ho ancora questa fortuna. Fortuna! Vogliamo dire? Mi chiamo Rinaldo.
Fino a servire alle segrete intenzioni ed ai sottofini di Luchino erasi lasciato indurre il Pusterla dall'ambizione, dal piacere di piacer al padrone. Ora pensate qual dovesse egli rimanere allorquando Alpinolo, colle vive tinte somministrategli da un'esagerata immaginazione, a sbalzi, a scosse gli espose gli osceni tentativi di Luchino. Nessun maggiore dispetto che sperimentare ingrato colui, per cui vantaggio siasi commesso un'ingiustizia, un peccato. Lo provava Franciscolo, il quale esacerbato contro Luchino quanto dianzi trovavasi a lui ben vôlto, scoprendo essere un nuovo oltraggio quello ch'esso aveva accettato per una riparazione degli oltraggi antichi, risolse senza più di abbandonare il suo posto e tornare alla citt
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