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Abbracciai a un tempo dell'occhio il gruppo di quelle due teste leggiadre, e mi arrestai ad osservarlo. Quei due visi avevano la stessa impronta, le stesse linee, la stessa mobilit

Vidi allora ed abbracciai i suoi più intimi pensieri, li accolsi in me, li strinsi dentro di me, compresi le sue lotte, i suoi dolori, le sue intime tristezze; fui sua in uno slancio irresistibile quanto occulto. Volli parlare, ma nessun accento uscì dalla mia bocca.

Trasalii a tali parole, ogni sillaba delle quali fu un getto di luce, e interrompendoli mi gettai immezzo a loro, li abbracciai tutti ad una volta, e come meglio mel consentivano l'agitazione, la gioia, la maraviglia, il rossore, li nominai ad uno, ad uno, e proruppi: Vivi, ancora vivi! E da capo strinsi loro la mano e li assicurai collo sguardo, colla voce e col sorriso dell'allegrezza.

Abbracciai la testolina ricciuta della piccola Bianca, e la colmai di carezze." "Tant'è, non poteva dubitarne; Clelia mi nascondeva qualche cosa." "Una mattina Clelia tardò a levarsi di letto oltre l'usato. Me le accostai e le chiesi se mai ella non si sentisse bene. Mi rispose non sentirsi altro che un po' di languore.

E dopo avergli gettato uno sguardo, in cui si dipingeva tutta la sua gratitudine, la giovane donna continuò: Passai tutta la giornata presso Federico; sua moglie non mi lasciò un istante. Rimarrete dunque con noi un poco? mi disse mio fratello. Io non potevo rispondere. Ella vuol ritornare domani a Pesaro, interruppe sua moglie. Pronunciando queste parole, mi guardò; compresi ciò che ella voleva e non esitai. , dissi, voglio ritornare a Pesaro. Federico meravigliato di quel rapido cangiamento, me ne chiese il motivo. Sono abituata a viver sola, risposi; mi dispiace cangiare: ho riflettuto che la mia salute ha proprio bisogno di una vita monotona; poi forse quest'aria mi farebbe male. Mentiva; ma come non avrei mentito? Federico si mostrò dolente, ma non insistè. Verrò io presto a trovarvi a Pesaro, mi disse. Credetti veder sua moglie spaventarsi; ma così non fu. Mio fratello parve persuaso delle mie ragioni, che il mio aspetto delicato e triste giustificava. Mandò a prendere i miei bambini alla locanda, perchè voleva conoscerli, vederli. Fece loro molte carezze; sua moglie pure gli abbracciò.... Oh mio Dio! que' suoi baci mi fecero rabbrividire.... Ella che aveva detto.... Così passò quel giorno. La sera, dopo cena, abbracciai Federico, che volle accompagnarmi alla locanda: sua moglie con una gentile insistenza chiese seguirci, e venne con noi.... Così terminò la mia visita a Federico. Ero andata da lui, sperando averne qualche consolazione; sperando che la sua vista mi facesse dimenticare alquanto le circostanze orribili, in cui mi ero trovata.... Ed invece! fu l

Il sagrestano quella notte non s'era coricato. Quel dabben figliuolo voleva esser testimonio della mia partenza, ed augurarmi ancora una volta il buon viaggio. Appena lo vidi appressarsi corsi a lui, e lo abbracciai come un fratello; poi, tratti di tasca due scudi, glieli posi nella mano. Che! diss'egli, quasi indispettito credereste ch'io potessi accettare.....?

E ricordandomi che il ministro attendeva fuori dell'uscio vengo, soggiunsi a voce più alta, sono da voi, avvertitene il popolo. Quindi abbracciai la fanciulla che mi diceva: è un vero dispetto, venirvi ad importunare a questa ora. Che orrore! Ma ci rivedremo stassera.

Sparve, e un'altra a dir prese: O voi ch'eletti Foste in terra a portar le regie some, Al patrio ben primi volgete i petti, E le stranie falangi allor fien dóme. Codro son io; dei popoli soggetti Fui padre, e l'aureo serto ebbi a le chiome; Ma a salvar Grecia, inesorato e forte, Gittai quel serto, ed abbracciai la morte. S'avanzarono altr'Ombre.