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Aggiornato: 18 giugno 2025


Sia maladetto tal core e sia maladetta, Amor, la tua potenza, che in quel core ove piú regnar dovresti ti lasci come vil servo vincere e dispreggiare.... PROTODIDASCALO. Lasciategli essalar gl'ignicoli accensi nell'intimo del suo core, che exarso dalla concupiscenza abbi l'egresso per questi respiracoli. LAMPRIDIO.... Capelli, questo mio braccio non è piú vostro luogo!

Ma fa' pur che io abbi in braccio Santilla mia. FESSENIO. Lassa fare a me. Voglio ire ad ultimare in un tratto la cosa. CALANDRO. Cosí fa'. Ma presto. FESSENIO. Non ho se none andar ; da qua ad un poco, tornerò a te con la conclusione. RUFFO solo. Non deve l'omo mai disperarsi perché spesso vengano le venture quando altri non l'aspetta. Costei, come io pensai, crede che io abbi uno spirito.

E se bene ti ricorda, facendoti sentire una sprizza di questa puzza, tu eri venuta a tanto che tu non potevi piú, come tu dicesti a me: O Padre etterno, abbi misericordia di me e delle tue creature!

Si avvicinò a sua figlia, le prese le due mani nelle sue e baciandola in fronte le disse: Ti raccomando, mia cara, che oggi ti abbi a far bella, più bella che sia possibile. E un sorriso che voleva dir molte cose passava intanto sulle sue labbra. Perchè, mio padre? domandò Ida, fissandolo coi suoi grandi occhi azzurri. Perchè? Lo vedrai fra non molto. Attendete forse qualcuno?

E se tu mi dimandassi: Un altro, che non abbi scienzia, può giognere a questo amore? bene che egli è possibile che egli vi gionga; ma veruna cosa particulare non fa legge comunemente per ogniuno, e Io ti favello in generale. E anco ricevono maggiore dignitá per lo stato del sacerdote, perché propriamente lo' fu dato l'officio del mangiare anime per onore di me.

Non vo' patir ch'un leggiadro aspetto abbi veduto, e guadagnar nol tenti. Rispose a lei Zerbin Non so a ch'effetto l'uom si metta a periglio e si tormenti, per riportarne una vittoria, poi, che giovi al vinto, e al vincitore annoi.

Lo so, povero caro, disse Nancy, accarezzandogli i morbidi capelli. Lo so, che sono una cattiva e perfida egoista che mette a soqquadro tutto, con questo mio Libro. Ma abbi pazienza, abbi pazienza! E Nancy gettò uno sguardo di appassionato desiderio verso quel «Capitolo XVII» che, in grandi caratteri, le arrideva capovolto sul foglie bianco dall'altra parte della tavola.

Tu pecchi contro la vita; è come se tu uccidessi tutte le rose della terra, per non donarle a chi le desidera. Abbi fede! Attendi ancora un poco!» È un momento grave, solenne, veramente tragico.... Ma Anna, a un tratto, divaga: «Senti l'odore dei mirti?

Puote esser che tu sia tanto discosto, che tu non abbi questo bando udito, a nessun altro, fuor ch'a te, nascosto? Se tu 'l sapesse, io so che comparito nessun altro saria di te più tosto. Misera me! ch'altro pensar mi deggio, se non quel che pensar si possa peggio?

E sento spesso tante pene che mi stempero tutto; e, in quel, talora vado al luogo comune. E degli affanni non ti dico; perché ne porto addosso quanto un somaro, di quegli degli altri. Pensa de' miei! TIMARO. Anche ti venga il grosso! Non puoi giá uscir di quello. PILASTRINO. Tu non credi, che abbi una innamorata?

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