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Mis à jour: 19 juin 2025


E canto, gau! l'aubeto vèn de pougne. Pèr desmarra, zóu tóuti! s'apareion Li veiturin que van

X, 185: «Rustici unanimes per diversos totius normannicæ patriæ plurima agentes conventicula, juxta suos libitus vivere decernebant; quatenus tam in silvarum compendiis quam in aquarum commerciis, nullo obsistente ante statuti juris obice, legibus uterentur suis... Truncatis manibus ac pedibus, inutiles suis remisit... His rustici expertis, festinato concionibus omissis, ad sua aratra sunt reversi

Essendo venuto il giovedì della caccia, fatta giusta il solito la caccia. E a que' tempi dopo fatta la caccia s'andaya in palazzo del Doge in una di quelle sale, e con donne facevasi una festicciuola, dove si ballava sino alla prima campana, e veniva una colazione; la quale spesa faceva messer lo Doge, quando v' era la dogaressa. E poscia tutti andavano a casa sua. Sopra la qual festa, pare che ser Michele Steno, molto giovane e povero gentiluomo, ma ardito e astuto, il qual' era innamorato in certa donzella della dogaressa, essendo sul solajo appresso le donne facesse cert' atto non conveniente, adeo che il Doge comandò che fosse buttato giù dal solajo. E così quegli scudieri del Doge lo spinsero giù di quel solajo. Laonde a ser Michele parve, che fossegli stata fatta troppo grande ignominia. E non considerando altramente il fine, ma sopra quella passione fornita la festa, e andati tutti via, quella notte egli andò, e sulla cadrega dove sedeva il Doge nella sala dell' audienza (perchè allora i Dogi non tenevano panno di seta sopra la cadrega, ma sedevano in una cadrega di legno) scrisse alcune parole disoneste del Doge et delle dagoressa, cioè: Marino Faliero dalla bella moglie: altri la gode ed egli la mantiene. E la mattina furono vedute tali parole scritte. E parve una brutta cosa. E per la signoria fu commessa la cosa agli avyogadori del commune con grande efficacia. I quali avvogadori subito diedero taglia grande per venire in chiaro della verit

« Per servir la, non il Cosimo. Un Médicis pour vous servir, mais non pas Cosme

Il y sera, per Bacco, j'en répondsdit le gouverneur d'une voix éclatante; et, dans un transport d'admiration, ne sachant comment prouver son enthousiasme, il prit la grosse main velue du Nabab et la porta

Mon Dieu! serez-vous aimé par toute ma famille!... Per bacco! si jamais un mécontentement vous venait de la part des miens, Sire, froncez les sourcils et je sors de mon tombeau.

Ricorditi di me, che son la Pia. Et cette Sapia, qui ne fut pas sage, dit-elle avec une grâce charmante, Savia non fui, avvegna che Sapia fossi chiamata. Car, exaltée par la victoire des siens, elle défia le sort, comme le merle affolé qui, dans les beaux jours d'hiver, croit le printemps venu, et s'en va sifflant par les bois. Come fe il merlo per poca bonaccia.

Per lo gran' mar dell' Essere: toutes, il les voyait, dans leur évolution sidérale, morale ou politique, surgissant, se développant, s'élevant, par une réciproque influence, des ténèbres

Fornéry, Hist. ecclés., mss., fol. 437. Nous avons trouvé cette mention au sujet du péage de la Palud. «Cum autem nobis innotuit unum antiquum podagium de La Palu vulgariter nuncupatum prope ripam superiorem fluminis Rodani in dicto comitatu existens et ad ipsam Cameram pertinens quod per arrentatores longe tempore fuerat extinctumLe pape le rétablit.

Con piene mani, piena bocca e gola Sol dice: Questo è buon, questo mi piace; E chi l'havesse chiesto una parola, Non era per haver seco mai pace. Mangia e bee senza freno, anzi divora; Buon fu per me, ch'era a Venetia allora.

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