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Erano le nove di sera. Nonostante le prove fisiche e morali della giornata, nonostante l'imminenza della catastrofe, la Teresa era calma, padrona di . Della tempesta, che aveva agitato così fieramente la sua anima nella notte scorsa, non rimaneva la minima traccia; gli ultimi tenui fili che la univano alla vita s'erano spezzati dopo la scena dolorosa con Mario. Non ch'ella gli serbasse rancore; ma nella passione senile di lui ella trovava una ragione di più per morire. Adesso, gi

Altri ebber ricovero a Strasburgo, fra cui Paolo Lazise di Verona, profondo nelle tre lingue dotte e che vi fu professor di greco, Girolamo Massari di Vicenza che vi insegnò medicina e descrisse un processo dell'Inquisizione romana, e sebben non avessero Chiesa, si univano in assemblea particolare, diretta da Girolamo Zanchi che col

Emilia continuò a passeggiare, affliggendosi che il conte non desistesse da un progetto da lei sempre respinto. Perduta nelle sue tristi riflessioni, si trovò insensibilmente al bosco che circondava il convento di Santa Chiara, alla vista delle cui torri, accortasi allora quanto si fosse allontanata, risolse di prolungare un po' più la passeggiata, e d'andare ad informarsi della badessa e delle monache sue amiche. Entrò nel parlatorio, e non avendovi trovato nessuno, suppose che fossero tutte in chiesa; finalmente giunse una monaca cercando la badessa con aria d'impazienza, senza osservare Emilia. Ella si fece conoscere, ed intese che stavano pregando per l'anima di suor Agnese, la quale aveva languito per molto tempo, ed in quel momento era moribonda. La monaca le fece il dettaglio dei patimenti di suor Agnese, e le orribili convulsioni da essa patite. Era ricaduta in uno stato tale di disperazione, che le sue proprie orazioni, alle quali si univano quelle di tutta la comunit

Annetta aveva nascosto a Maria in qual modo era divenuta sua figlia, perchè l'avvenuto era svanito come un sogno dalla mente della fanciulla. Questa credeva la popolana sua madre ed i vincoli d'affetto che univano quelle due buone creature, si facevano ogni giorno più saldi. A vent'anni, Maria si mostrava in tutto il pieno sviluppo della sua bellezza affascinante.

Per quel giorno non si parlò d'altro che di quel fatto; ad ognuno se ne domandava notizie. Mario voleva sapere che cosa significasse questo sciopero, e il professore spiegava, come gli operai per ottenere quello che desideravano, si univano assieme e disertavano dal lavoro per obbligare il proprietario a conceder loro quello che esigevano. -, ma intanto non guadagnano, disse Mario.

Flavia nasceva da un matrimonio misto: suo padre molto in alto, sua madre molto in basso, ed ognuno dei due le aveva data una natura. Aveva con la tempra robusta della madre, i gusti semplici e grandi, il desio di lotta, il palpito onesto e vivace, il soffio sano e gagliardo del popolo. Del padre aveva lo squisito sentire: la delicatezza dei nervi, le aspirazioni gentili. Insomma due coscienze; ma queste due coscienze si confondevano, si univano, ne formavano una sola, gli amori si riducevano in un solo e Flavia era felice, molto felice, avendo ritrovato nel modo più assurdo l'unit

E alle signore si univano i giovanotti, i segretari della fiera, e anch'essi facevano il chiasso e offrivano roba al Santasillia, il quale, col cappello in mano, non faceva altro che salutare e ringraziare a destra e a sinistra e si sentiva sempre più impacciato.

Egli conosceva i rapporti di parentela che univano le due famiglie, e le cause che le avevano disunite.

Quel giorno funesto era un sabbato, 10 del mese di Ab: ed allora al tintinnìo delle armi, al grido dei combattenti, al gemito dei moribondi, ai clamori di vittoria degli uni, alle grida di disperazione degli altri si univano le voci strazianti dei cittadini che vedevano consumarsi «la casa dei secoli», e con essa il più caro dei loro pensieri, l’orgoglio dei loro cuori, la speranza della loro vita. Il secondo Tempio fu distrutto nello stesso preciso giorno, in cui 658 anni avanti era stato incendiato e distrutto il primo da Nabo-Sar-Adan generale di Nabucco. La citt

Quelli che vedevano da lungi i genitori si univano a loro e quasi tutti erano contenti d'aver terminato le scuole per quell'anno, e della prospettiva di due o tre mesi di vacanza. Finalmente uscì Vittorio e s'avvicinò alle sorelle colla faccia contenta, sicuro dell'esame che avea fatto. È andato bene? disse Maria. Il professore m'ha domandato una cosa facile e m'ha detto: bravo!