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L'orribile scena era durata due minuti, non più. All'improvvisa catastrofe, accorsero i padrini per rialzare il ferito. Il Cig

Vivendo con lei, dormendo sotto lo stesso tetto, conoscendola intimamente, è impossibile che non abbiate visto prepararsi la catastrofe. Non vivevo più con lei. Venivo a trovarla talvolta. Dove è allora il vostro domicilio? A Zurigo. Quando veniste qui? L'altro ieri. Nulla vi fece sospettare il disperato proposito? Soffriva più del consueto. Vi chiese qualche volta di separarvi? Mai.

Queste apprensioni, questi sospetti non potevano lasciar quieto un uomo così tenero della sua prole come il sor Paoleto. Violando la consegna, fece una corsa sul lago per vedere d'impedire una catastrofe: ma il barone era gi

Nello stato d'animo in cui si trova, lo turba, lo irrita quasi di non aver la prova materiale della catastrofe che deve essere accaduta, che non può non essere accaduta. E gli sembra che la sorte sia doppiamente crudele nel prolungare le sue incertezze. Lo assale un altro dubbio. Se, nel moversi da Y avesse preso la direzione opposta a quella che voleva prendere? No, nemmen questo è possibile.

Dunque se Geneviève est un contre-temps, Henri non è certamente entrato nel parco e nel castello per Geneviève, e la miglior prova è che appena egli l'ha scorta, s'è mosso per andarsene. Ma Geneviève lo vede e lo chiama. Henri bisogna che s'arresti. Di poi nasce la catastrofe logicissima. Come può dire Henri al Barone: "sono venuto qui per Geneviève", se realmente è venuto per la moglie del Barone? La presenza di Henri nel castello in quella notte è colpevole e, diciamolo pure, è pazza, è sconsigliata: bisogna espiarla. Il mezzo termine di Geneviève sarebbe alla coscienza di Henri una infamia maggiore, un rimorso maggiore, e poi l

Di questa catastrofe messer Dardano aveva avuto come un presentimento alcuni mesi prima quando Spinello gli era capitato d'improvviso a Firenze. Il giovine pittore tornava allora da Pistoia, senza aver posto mano agli affreschi, che quei cittadini s'aspettavano con tanto desiderio da lui. Non si sentiva di far niente che avesse garbo; quella bella citt

Cominciamo coll’osservare come, nei lamenti di Libanio per la catastrofe di Giuliano, è impossibile non sentire l’espressione di un sentimento vero e profondo, tanto più quando si pensa che il Discorso necrologico e la Monodia furono scritti quando gi

Ma, inconsciamente, ella s'era avvicinata al luogo della catastrofe, e notò subito un fermarsi e sciogliersi di capannelli sotto le arcate, sulla soglia dei negozi, e un affrettarsi di curiosi verso un punto ove molta gente era gi

Concettella istruì allora l'inviato ministeriale della catastrofe che era avvenuta, del gran dolore di questo povero fratello, dello stato in cui era caduto, e lo introdusse con precauzione nel salotto. Don Domenico restò egli stesso colpito alla vista di quella ruina opaca, che si sarebbe detto il cenotaffio vivente di un'anima.

E forse per lo stesso Eugenio, il cui destino era d'esser soverchiato dai violenti e dai furbi, per lo stesso Eugenio sarebbe stato meglio il morire che l'assistere allo sfacelo della famiglia... Che se poi gli veniva lo scrupolo di non aver saputo con un po' d'energia impedir la catastrofe, quale strazio doveva essere il suo!... E a quelle anime buone, a quella madre, a quel figliuolo che si sarebbero fatti a pezzi per lei, ella, Diana, in un'occasione simile, non avrebbe mandato, non avrebbe portato una parola di conforto?