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La strada era ancora fangosa, ma essendo a cavallo abbiamo fatto a meno di guazzarvi dentro come quelle povere fanciulle e quei ragazzi che abbiamo visto trascinarsi a piedi scalzi pel bosco in cerca di funghi, fatti spuntare nella notte dalla pioggia. Un silenzio profondo regnava in quella solitudine, interrotto solo qua e l

A quella vista il corpo della giovane madre parve infiammarsi; un'ultima vampa di sangue le salì alle gote: diede un rauco accento di gioia suprema e, sbarrando gli occhi, stese le braccia per trascinarsi al petto quella piccola creatura delle sue viscere... La piccola creatura era fredda ghiacciata.

Uno di questi sventurati di Finalborgo mi descriveva tutta quella massa di ferro, che il codice gli imponeva di trascinarsi dietro fino a sentenza finita, con queste parole: «La maniglia come chiama lui l'anellone era assai diversa da quella che mi vedete ora. Era un grosso cerchio che mi dava un grande fastidio.

Intanto erano accorsi il curato e mezzo il paese, e ne giungeva di continuo ma tutti erano impotenti ad aiuti: fra essi e la casa muggiva l’onda furiosa ed oscura. Videro rischiararsi le diverse finestre, e le ombre passare da una stanza all’altra, poi il lumicino sorgere sul tetto nero e la famiglia trascinarsi carponi su per le tegole fino a scavalcare il comignolo. Lassù il lume si spense.

Sancio prima rimase fermo un istante, senza poter muovere i passi, con il dorso arcuato, e la testa in alto, oppresso dall’affanno del respiro; poi cominciò a trascinarsi, barcollando, con lo stento doloroso di un animale ferito alle due cosce. Forse aveva sete, perchè quando gli fu accostata la scodella tentò di lambire con la lingua il liquido. Ma, come la paralisi crescente gi

Così ignotamente passava il dominio di una forte nazione sopra le contrade d'Italia. E quel che peggio era, non passava per andare a dormire nel sepolcro il sonno dell'oblio, ma per trascinarsi di castello in castello, di terra in terra, di porta in porta, accattando un frusto di compassione, e non trovando che disprezzo. Imperciocchè la miseria del debole commuove, l'abbiezione del forte rallegra, ed eccita al dileggiamento. E nel punto stesso che Gisulfo, accompagnato da sua sorella, nobilmente rassegnato e mutolo usciva, il priore Guiberto allogava agli spaldi guardie normanne, a nome di Guiscardo, e del castello prendeva possesso. Allora l'abate di Cluny gli si presenta e dice con voce peritosa e tremante: Messere, vogliate avere la cortesia di seguirmi alle tende del duca, perocchè egli, quivi trattenuto dalla ferita come sapete, ha gravi e pressanti comandi a darvi in ordine alla citt

Ma don Gregorio era molto innanzi cogli anni; i mille acciacchi della vecchiaia lo tenevano prigioniero rassegnato tra i quattro muri della sua cameretta, ed era miracolo se qualche volta, quando la giornata era tepida, poteva trascinarsi fino al Palazzo.

Una lunga serie di fatti incontrovertibili ha provato, a quanti hanno senno e core, che la Monarchia non può essere se non servile al di fuori, strumento di resistenza al di dentro. L'Instituzione è moralmente condannata. Il Paese può trascinarsi per un tempo ancora tra le esitazioni dell'opportunismo; non è più monarchico.

Non versò, parlando, una lagrima sola, ma tutta la povera rosa perì, e sulla fine, le convulse mani che l'avevano unita si stringevano a vuoto come in delirio. Io le raccolsi, le chiusi nelle mie, le serrai sul mio petto, dissi piano qualche parola di conforto. Mi parve che la cara persona si elettrizzasse tutta, che piegasse a me, che gli occhi avessero un lampo di sereno. Le bambine la chiamarono in quel momento: miss! miss! Ella ritirò le mani e accennò che tacessero; non ci fu verso, dovette alzarsi, trascinarsi a stento fino a loro. Mi alzai pure. L'avevo confortata, ma col petto oppresso da un dolor mortale. Mi posi a camminar lentamente su e giù per la stanza, e feci alquanti giri prima d'accorgermi che miss Yves era ancora l

Ma Pietro Folengo era ministeriale per costituzione psicologica e avversarlo sarebbe stato come fargli un salasso. Alle undici se ne andò; sùbito, Lidia mi disse: Vado a letto; mi sento poco bene. Si levò dalla sedia con apparente fatica, e finse trascinarsi fino alla soglia della sua camera. Qui, si rivolse e appoggiò una mano alla fessura della finestra, ch'era nell'angolo.