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Era seduta dinanzi allo specchio, e nel voltarsi sullo sgabello, per dargli la mano, mostrò dall'accappatoio lasciato aperto, il seno enorme, e le spalle grosse, rigonfie. Vous êtes un mauvais sujet! Se non ho potuto invitarvi a colazione, v'inviterò a pranzo. E il Casalbara l'adocchiava galantemente, ma soltanto per farle piacere. Che colazione!... Jamais! Jamais! Vous êtes un mauvais sujet!

Oh! parlava spedito, quella sera, Prospero Anatolio: l'avvocatessa non poteva esercitare su di lui i fascini occulti che gli legavano la lingua! Era un donnone colossale, colle spalle e colle braccia rosse e rigonfie. In capo aveva un'acconciatura di penne bianche e di fiori finti, con le fogliuzze d'oro; vestiva un abito di seta chiara, a strie verdognole, guernito con bottoni d'acciaio brillantato. Al collo portava una collana di perle false, nelle orecchie smeraldi di Murano, in mezzo al petto, enorme e sformato, uno spillone di filagrana, con una miniatura rappresentante la Piazzetta di S. Marco e la laguna. Aveva la bocca grande, il labbro superiore ornato da due baffetti da matricolino, i denti guasti e il naso a ballotta. Per farsi bionda, essendo rossa di capelli, s'era coperta di cipria e ne aveva sul collo, nelle orecchie, sulle braccia, tanto da infarinare la giubba di Prospero Anatolio, che non poteva a meno di sentire una certa ripugnanza scorgendo un cordoncino annerito dal sudore e dall'uso, il cordoncino del corsè, che usciva fuori, di dietro, sulle spalle, fra il candido fisciù dell'ampia scollatura, rivelatore indiscreto di certi misteri che non destavano curiosit

Al dopopranzo di quel sabato ricomparve il medico, per constatarne la morte. In casa non trovò alcuno; soltanto Lorenzo aspettava su la panca del cortile e s'incaricò di condurlo attraverso i cameroni scuri e freschi, dai mobili vecchi, dai soffitti a travi scolpite. La scala, co' suoi gradini larghi e bassi di marmo bianco, anch'essa era sepolta nell'ombra; i balaustri a colonnette rigonfie salivano in pendìo, impolverati; all'ingiro, mezzo occulte da strati di calce, figuravano dipinte gigantesche femmine, lanciate in una danza vaporosa e tacita da forse due secoli; su, in cima, nelle sale a vòlta, si vedevano mille screpolature, sentivasi un tanfo d'antichit

Allora lui, cieco d'ira, l'afferrò per i capelli, la buttò in terra, e mostrandole il pugno, quasi volesse fracassarle il cranio, con gli occhi fuori della testa, e con le vene del collo rigonfie, urlò schiumante: Lo dirai, baldracca, lo dirai chi è stato, se non vuoi ch'io ti schiacci come una vipera.... Non posso dirvelo.... balbettò lei in un rantolo. Lo dirai....

Dove vai, nuvola occidentale, che porti a tracolla l'ultimo tuo raggio rosso, come un fucile insanguinato, e le tue colline purpuree, rigonfie come carnieri pieni di selvaggina?... Tu mi hai obbedito, buon vento d'Italia.... Urr

Io sono in mezzo, nello squarcio sinistro delle tue labbra più alte e più grosse che le montagne.... E scendo ancora, guardando intorno a me le tue mostruose gengive rigonfie.... Che è mai questa flora molli fumacchi che tu vorresti masticare come grossi baffi azzurri?... Ecco: gi

Ponsi le mani in su la testa e forte Straccia le serpi, che rigonfie ed empie Fischiano d'ira; ed in più groppi attorte Armano il crin de l'infocate tempie; Pensa de' Turchi a divietar la morte, Ma non ben de' pensieri alcun s'adempie; Fra tanti rifiutati al fin solo uno Al fierissimo cor sembra opportuno.

La ragazza indossava una vecchia giacchetta a maniche larghe e rigonfie verso le spalle, con grandi risvolti, che avrebbero dovuto scoprirle il collo e la sommit