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Entrando nelle prime, trovi un portinaio ciabattino, che vive in un bugigattolo buio ed infetto. Il tanfo vi è nauseante; sui gradini della scala vi si scivola; gli usci si direbbe si lamentino di dover girare sui cardini; le persiane, spalancate, si rinchiudono sgarbatamente in faccia; gli scarafaggi ed i topi sono padroni della cucina; i cimici, del letto; le faine, del solaio; le lumache e gli scorpioni della cantina; il pozzo d

Tutti i congiunti di Gioconda abitavano un quartiere formato da una lunga distesa di case bigiognole o nere, bucate da finestre fitte, l'una accosto all'altra, sventrate da una ininterrotta fila di botteghe, botteguccie, taverne, ciascuna delle quali esalava il tanfo del suo traffico vecchio, di carname, di cuoio, di polleria, di vino, di dolciumi agri, di profumi economici.

Come gli ebbi detto che non potevo reggere oltre al tanfo della stanza chiusa e che gli chiedevo licenza di accompagnarlo, mi ringraziò e ci ponemmo in cammino, ma per un buon tratto di via non aperse bocca; lo sentii anzi più volte fissarmi sospettosamente con una certa durezza, tanto che, venuto in dubbio di riuscirgli importuno, rivolgevo meco stesso il migliore pretesto per congedarmi.

Io le corsi dietro. Sapevo pur troppo quel che andava a fare. Aprì l'armadio e da un involto che sapeva di tanfo, tirò fuori un vestitino bianco, ingiallito dal tempo. Io nascosi il viso tra le mani e la mamma balbettò, piangendo dirottamente: Oh Guido, Guidino, perchè non sei morto? Prima di andare a letto, pregai.

E con porta un greve tanfo umano, Il tanfo dei tuguri umidi, infetti; E un grido erompe dai dolenti petti: «Dateci il nostro pane quotidiano

Il salotto, una stanza fredda, con un forte tanfo di muffa, con pochi mobili diventati vecchi senza essere usati, non si era aperto se non per i grandi avvenimenti della famiglia; il matrimonio col signor Daniele, i funerali del signor Monghisoni, il giorno del battesimo dei figliuoli.

Perchè quelli vivono in piazza e tu in un romitorio, perchè il più discreto di quelli strombazzerebbe ai quattro venti la cosa, mentre tu che ne arrossisci, la terrai celata come una vergogna, perchè la loro casa spande un tanfo di vizio che metterebbe sull'avviso la persona che aspetto e la armerebbe alla difesa, mentre la tua così seria ed austera le inspirer

Giorgio, che l'avea veduta tanto bella, non l'avrebbe più riconosciuta; ma parlavano l'occhio di lei e i battiti del suo cuore, e non poteva essere in dubbio. Si avvicinò, come preso da tremori convulsi, e un tanfo umido, greve, lo avvolse mentre il lume rischiarava l'agonizzante con riflessi così strani e foschi, da sentirne a tratti perfino paura. Ed era lei.

Mentre stavo, disse Lucertolo così esitante... e proprio sbalordito dallo spettacolo che vedevo, dal tanfo, dal cattivo odore che ammorbava quella stanzaccia... mi vennero fissati gli occhi dinanzi a me, sulla parete vicino alla finestra... Mio Dio! che cosa vidi!... M'accostai... Scorsi nel muro una grossa scalfittura... altre scalfitture... Era facile riconoscere le traccie lasciate dai proiettili di cui era carica la mia pistola la notte in cui sparai il colpo nell'androne... Avevo dunque fatto fuoco in quella notte nella direzione della camera d'Isacco?... Ormai i miei dubbi principiavano a cadere... Alzai il lenzuolo di sul letto, scuoprii i piedi del morente: riscontrai l'orma... L'orma sanguinosa, da me trovata sul tappeto, era stata lasciata dal piede destro dell'ebreo; corrispondeva con la massima esattezza: la stessa lunghezza delle dita, la stessa curiosa conformazione della pianta del piede... Lo ricuoprii, e senza dir verbo mi slanciai nell'androne; uscii, corsi alla Rota... Gridai a tutti la mia scoperta... tornai accompagnato da un sostituto dell'Avvocato fiscale, da un cancelliere, dallo Scrivano della Piazza, dal tenente... Si figurino, quando traversammo il Ghetto, così di pieno giorno!... In pochi istanti la folla si pigiava alla porta, e su su si accalcava per le scale e per gli androni...

Ma, oltreché non rende intera l'idea di «traineur», è parola che sa troppo del tanfo di fra Bartolomeo e di fra Iacopone, tanto che oggidi fa stomaco ad ogni galantuomo. |Intorno al significato del vocabolo «estetica».| Fu ricapitata non ha guari ad uno de' nostri amici una lettera senza data indicazione alcuna del luogo ove dimori la signora che la scrisse.