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Con questi pensieri, conduceva, usando gran diligenza, il ferito; il quale camminava da , pur reggendosi a lui e ad un vecchio servitore, che aveva menato seco dall'Alemagna.

Tullio, vieni. Ed entrai; e la vidi in piedi, che sembrava più alta, più snella, quasi fragile. Vestita d'una specie di tunica ampia e fluida, a lunghe pieghe diritte, ella sorrideva, esitando, reggendosi a pena, tenendo le braccia discoste dai fianchi come per cercare l'equilibrio, volgendosi ora a me ora a mia madre.

Appoggiato un gomito sulla mensa, e reggendosi colla mano la guancia, rimase fisso a guardare la tovaglia dinanzi a , e moveva le labbra come chi parla con qualche sua immaginazione. La povera madre non osava dirgli nulla; ma alfine, vedendo come quel pensare durasse di troppo; lo toccò lievemente nel braccio, chiamandolo a nome, come persona che volesse destare.

Quantunque egli usasse infinito studio a camminare reggendosi sul braccio di Beatrice, pure, andando com'ebbro per la debolezza e il dolore, investì dentro una tavola, e rovesciò un vaso di terra, che cadendo si ruppe strepitosamente.

No, non la scrivo risposi. Li rividi sullo scalone. Avanti venivano la Tecla e il marito della bruna. La bionda scendeva lentamente, avvolta nelle sue bianche pelliccie come un uccellino sofferente, stanca, abbattuta, reggendosi al braccio di lui: vi si appoggiava con molle abbandono, ma aveva incrociate le mani, quasi per non lasciarselo sfuggire.

Un'ora dopo, la contessa Emilia, pallida, sfinita, mal reggendosi in gambe, rientrava nel suo palazzo, al braccio di Eugenio, quasi più pallido di lei. Ma che ha? le chiese, premurosa, la cameriera: si sente male? No.... sono ancora tutta commossa.... era tanto straziante, quel dramma!... ho pianto dalla prima all'ultima scena. Me ne vergogno soggiunse il marchesino ma ho pianto anch'io.

Mezz'ora dopo. Battista, pallido e reggendosi a mala pena sulle gambe, entrava nello studio del padre Bonaventura, camera malinconica, coperta tutta intorno di scansie zeppe di libri, e senz'altro ornamento tranne un gran crocifisso che stava a piombo sulla scranna del gesuita, e che noi portiamo opinione avrebbe fatto assai meglio a cascargli addosso, in cambio di starsene appiccato alla parete.

Inginocchiatevi dentro, disse don Pietro. Tina dovette scavalcare quei mattoni per entrare nella nicchia, ma si avvide subito che non era abbastanza profonda per tenervi dentro le gambe: però ubbidì. Volse la schiena al muro e piano piano piegò le ginocchia reggendosi con ambo le mani il ventre per diminuire il dolore del suo peso.

Noi ci ricordiamo certamente che il signor Basilio intervenne alla colazione demagogica nel palazzo di Catone, ove terminarono per essere tutti ubriachi; anche il nostro eroe bigotto si ritrasse mal reggendosi sulle vacillanti gambe e si diresse appoggiandosi sulla sua canna d'India verso la propria abitazione. Angiolina, appena vide in salvo Alfredo e Selvaggio, risolse di restare in citt

Mortella. Oh Dio, Dio! Si solleva lentamente, col viso scomposto, con gli occhi sbarrati e fissi davanti a , reggendosi le tempie con le due mani, tenuta da un orrore che par entrato nel luogo delle sue ossa. Che ho fatto? Che sono divenuta? Perché ho dovuto conoscere anche questo? Giana. Mortella! Mortella.