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<<Costoro e Persio e io e altri assai>>, rispuose il duca mio, <<siam con quel Greco che le Muse lattar piu` ch'altri mai, nel primo cinghio del carcere cieco: spesse fiate ragioniam del monte che sempre ha le nutrice nostre seco. Euripide v'e` nosco e Antifonte, Simonide, Agatone e altri piue Greci che gia` di lauro ornar la fronte.

«Costoro e Persio e io e altri assai», rispuose il duca mio, «siam con quel Greco che le Muse lattar più ch’altri mai, nel primo cinghio del carcere cieco; spesse fïate ragioniam del monte che sempre ha le nutrice nostre seco. Euripide v’è nosco e Antifonte, Simonide, Agatone e altri piùe Greci che gi

Raccoglietevi un poco, ricomponete il cuore, e ragioniam delle cose pacatamente. È impossibile! io voglio vedere mia madre; in un momento come questo, essa ha bisogno di me; chi vuole che le parli, che le dica una parola di consolazione?... E poi... Damiano! chi lo ajuter

CECA. De grazia, non ne ragioniam piú; ché non sta bene a noi, che siam femine, parlare de' fatti loro. RITA. Anzi, a noi sta bene, ché diremo el vero e saremo scusate per pazze. CECA. Non fate cosí, che ci potrebbono fare qualche cattivo scherzo. RITA. E che ci potreben mai fare? CECA. Che, eh? Dio ce nne guardi! Qualche trent'uno. RITA. Non ci faccino peggio che questo.

Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa». E io, che riguardai, vidi una ’nsegna che girando correva tanto ratta, che d’ogne posa mi parea indegna; e dietro le venìa lunga tratta di gente, ch’i’ non averei creduto che morte tanta n’avesse disfatta.

<<Costoro e Persio e io e altri assai>>, rispuose il duca mio, <<siam con quel Greco che le Muse lattar piu` ch'altri mai, nel primo cinghio del carcere cieco: spesse fiate ragioniam del monte che sempre ha le nutrice nostre seco. Euripide v'e` nosco e Antifonte, Simonide, Agatone e altri piue Greci che gia` di lauro ornar la fronte.

Santo padre!! sclama Alberada sbalordita, e resta fisa ed immobile a guardare Ildebrando, che seguíto dall'abate di Cluny si allontanava. Ildebrando era divenuto Gregorio VII. ARISTOD. Or che n'è tempo Assicuriamci e ragioniam di pace. LIS. E l'accettarla e il ricusarla a tutta Tua scelta l'abbandono. ARIS. Udirne i patti Pria d'ogni altro conviensi. LIS. Eccoli e brevi.

Avete voi necessitá di nulla? avete ben dormito questa notte? Marchese, è tutto vostro questo core: volete voi che ragioniam d'amore? Terigi ad ogni cosa rispondea: Grazie alla Vostra Signoria illustrissima; ed abbassava il capo e ripetea: Tutto quel ch'è in piacer vostro, illustrissima.

«Costoro e Persio e io e altri assai», rispuose il duca mio, «siam con quel Greco che le Muse lattar più ch’altri mai, nel primo cinghio del carcere cieco; spesse fïate ragioniam del monte che sempre ha le nutrice nostre seco. Euripide v’è nosco e Antifonte, Simonide, Agatone e altri piùe Greci che gi

Ragioniam netto adesso per allora, ch'io non soffro ingrognati e vo' quiete. Un cavaliere, quando la sposa ama, non si scorda giammai ch'è nata dama. Parean aspri a Terigi questi detti, ma dall'amore egli era sbalordito, e tanagliato da mille rispetti.