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O Vulcano! il tuo spettacolo m'inebbria, Scendo più basso per contemplarlo meglio.... Ho alle reni la mia cintura di salvataggio. e posso ben nuotare, se me ne prende vaghezza, in questo tenero e fresco mare di fuoco. Ohi mai, chi mai seppe dunque annientare con un soffio i continenti di porpora e i liquefatti grovigli di leoni?

Ma, per quel Dio che s'adora, ch'io ti farò dire il vero o t'ammazzarò. Di' ! Hailo veduto? CRIVELLO. Signor . FLAMMINIO. Baciolla? CRIVELLO. Baciârsi. FLAMMINIO. Quante volte? CRIVELLO. Due volte. FLAMMINIO. Ove? CRIVELLO. Nel suo ridotto. FLAMMINIO. Tu menti per la gola. Poco fa, dicesti in su l'uscio. CRIVELLO. Volsi dir vicino all'uscio. FLAMMINIO. Di' il vero! CRIVELLO. Ohi! ohi!

Ohi ombre vane, fuor che ne l’aspetto! tre volte dietro a lei le mani avvinsi, e tante mi tornai con esse al petto. Di maraviglia, credo, mi dipinsi; per che l’ombra sorrise e si ritrasse, e io, seguendo lei, oltre mi pinsi. Soavemente disse ch’io posasse; allor conobbi chi era, e pregai che, per parlarmi, un poco s’arrestasse.

Niente! niente! gridò Marone. Se sapessero come mi duole... Ahi! ahi! Lo provasse lei messer Agapito... Ohi! ohi!... Lombrichi si curvò sul giacente. Oh! bisogna guarir presto, mio caro; c'è gran bisogno ch'ella sia in gambe. E soggiunse piano che nessun altro potesse udire: Ci abbiamo un mezzo sicuro da rovinare affatto Salicotto nello spirito della marchesa di Campidoro.

Ohi ombre vane, fuor che ne l'aspetto! tre volte dietro a lei le mani avvinsi, e tante mi tornai con esse al petto. Di maraviglia, credo, mi dipinsi; per che l'ombra sorrise e si ritrasse, e io, seguendo lei, oltre mi pinsi. Soavemente disse ch'io posasse; allor conobbi chi era, e pregai che, per parlarmi, un poco s'arrestasse.

cosi` al viso mio s'affisar quelle anime fortunate tutte quante, quasi obliando d'ire a farsi belle. Io vidi una di lor trarresi avante per abbracciarmi con si` grande affetto, che mosse me a far lo somigliante. Ohi ombre vane, fuor che ne l'aspetto! tre volte dietro a lei le mani avvinsi, e tante mi tornai con esse al petto.

CALANDRO. ... lac... FESSENIO. Bu... CALANDRO. Bu... FESSENIO. ... fo... CALANDRO. ... fo... FESSENIO. ... la... CALANDRO. ... la... FESSENIO. ... ccio... CALANDRO. ... ccio... FESSENIO. ... or... CALANDRO. ... or... FESSENIO. ... te la... CALANDRO. ... te la... FESSENIO. ... do. CALANDRO. Oh! oh! oh! ohi! ohi! oimè! FESSENIO. Tu guasteresti il mondo.

così al viso mio s’affisar quelle anime fortunate tutte quante, quasi oblïando d’ire a farsi belle. Io vidi una di lor trarresi avante per abbracciarmi con grande affetto, che mosse me a far lo somigliante. Ohi ombre vane, fuor che ne l’aspetto! tre volte dietro a lei le mani avvinsi, e tante mi tornai con esse al petto.

Per favore, ci avrebbe un fiammifero? Landolfo. Ohi! La pipa no, qua dentro! No, fumo una sigaretta. Accende e va a sdrajarsi anche lui, fumando, sullo zoccolo. Ma, scusate... questa sala... questo vestiario... Che Enrico IV?... Io non mi raccapezzo bene: È o non è quello di Francia? A questa domanda, Landolfo, Arialdo e Ordulfo scoppiano a ridere fragorosamente. Quello di Francia, dice!

Perfida! Perfida come l'onda borbottava fra sospirando, mentre il barbiere lo insaponava. No! Non era matto Amleto quando lo disse.... Ohi! Ohi! senza il contrappelo, mi raccomando!...