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Sicuro! chiunque ricorre a lei può averne soccorso, purchè abbia la protezione del parroco o del signor Marone, del cavalier Salicotto o del dottore... e purchè piaccia a Grisostomo. Bisogna poi ancora capitare a parlarle in un momento che la sia di buonumore... Guai, per esempio, se fosse in un giorno in cui quella brutta e cattiva Mimì stesse poco bene!... Allora non c'è da aver speranza... Ma lei, signor Martino, ha gi

Vanardi cominciava a trovare molto nobile e molto degno il procedere del filantropo; ma il vecchio invece arrossì di sdegno e parve sul punto di prorompere in un'acerba invettiva, pur si fermò, ed allontanandosi vivamente, quasi con orrore, da Salicotto, esclamò fremendo. Sciagurato! sciagurato! E si partì senz'altro, barcollando come sotto il peso d'una soverchia emozione.

Il cavaliere Tommaso Salicotto era tal quale lo aveva descritto la Rosina: grosso, tozzo, con un testone insaccato nelle spalle larghe e rotonde, il colore ulivigno, neri i capelli che aveva abbondantissimi e portava lunghi, pioventi fin sopra il bavero del vestito, nera del pari la barba, di cui lasciava crescere i baffi ed il pizzo al mento. L'occhio era nero ancor esso, e non mancava di vivacit

Abbiamo udito da quel ciarlone di speziale come nel suo paese, che era quello stesso della sua nipote Anna, vi esistesse una famiglia col nome di Salicotto, il capo vivente della quale era un povero ortolano; ma sor Agapito non si pensava mai più che il cavaliere fosse in alcun modo legato a quella povera gente, figliuolo com'ei si diceva d'un avvocato. Ma se Anna si fosse trovata una sola volta faccia a faccia con questo personaggio, benchè tanti anni fossero passati, benchè un gran cambiamento si fosse fatto in lui, non avrebbe tuttavia mancato certo di riconoscere nel cavaliere il figliuolo del vecchio Matteo, il vicino di casa, l'antico amicone della sua famiglia. Per fortuna del nostro filantropo democratico, che nascondeva con tanta cura la sua modesta origine, in que' due anni che gi

Tutti approvavano con entusiasmo siffatte conclusioni, ed era cosa certa che di quella mattina medesima, per opera di quella brava gente raccolta nella farmacia, la notizia dell'essere e della condotta di Salicotto si sarebbe sparsa per tutto il quartiere, il che non avrebbe però impedito menomamente che quegli stessi valentuomini, trovando per caso il signor cavaliere, non l'inchinassero con tutta riverenza.

Che cosa c'è? domandò il segretario stupito, e poco tranquillo di quella invasione. Salicotto s'avanzò e cominciò un bel discorso in cui Marone era acconciato pel delle feste: ma Rosina, che si stava abbandonata e come sbalordita in un angolo, serrando a i suoi bambini, sollevò la testa, vide Giovanni Selva, e di botto, con impeto disperato, si slanciò verso di lui gridando: E mio marito?

S'alzò da sedere; e Antonio dovette imitarne l'esempio. Salicotto volse al soffitto il suo sguardo e si battè sul petto con aria ispirata. Non ci fallirò, finchè qui dentro palpiter

Alla sua figlioccia un legatuccio di cinquemila lire. Salicotto, dimenticato per l'affatto, scrisse un articolo di fuoco contro le mene dei clericali captatori di eredit

Si parlava della meravigliosa scoperta fatta quella mattina medesima dallo speziale intorno al famoso cavaliere Salicotto, e se ne facevano i più caritatevoli commenti, e se ne deducevano le più innocenti conseguenze che sappiano la malizia umana, l'invidiosa maldicenza e la malignit

Erano passati parecchi anni in questo modo, quando Vanardi, spintovi dalla rinomanza di Salicotto, suonava timidamente il campanello dell'uscio del pubblicista per supplicarne la sua generosa protezione. Ed ora che lo conosciamo per bene, possiamo seguitare il nostro amico Antonio e penetrare con esso nel santuario del famoso filantropo.