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Il Garibaldi poichè vide, che i parapetti non bastavano a ripararlo sapete voi dove andò a pigliare stanza? Nella torretta della medesima villa; quivi giacevasi nelle brevi ore di riposo, e quivi vegliava continuo le mosse del nemico; sopra la torretta havvi un terrazzino a cavalcioni del quale egli si tratteneva sovente dondolando le gambe, e fumando il sigaro. Con esso viveva il Manara, che dopo il pasto, chiamato a certo giullare bergamasco gli ordinava rappresentargli qualche farsa volgare co' burattini di legno; di ciò prendeva il prode uomo maraviglioso diletto: ora è da sapersi, che la stanza dove cotesti giuochi si facevano (che era la sala dipinta da Salvatore Rosa) stava per lo appunto esposta alle batterie francesi, ma a ciò niente pensavano il Manara i compagni suoi, e manco il burattinaio: ventura fu, che di ora in poi veruna palla di cannone investisse cotesta casa, e delle palle di schioppo lanciate dagl'infallibili cacciatori francesi nessuna colpì il Generale, il Manara, veruno dei tanti, che affacciatisi al terrazzo della torretta se ne stavano a speculare il campo francese: onde vi ha chi pensa, che tirando di sotto in su la palla proceda diversamente che in linea orizzontale, e il colpo vada fallito: su di che giudichino gl'intendenti. Per me referendo simili spavalderie ho notato, e noterò sempre, che il soldato della Patria non deve mai atteggiarsi scenicamente, da gladiatore, bensì nel modo solenne del sacerdote che si offre vittima alla religione della libert

Io non noterò come il 13 marzo il vostro ambasciatore in Parigi non avesse ancora col Governo della repubblica relazioni officiali. Non dirò i rimproveri fatti al Governo provvisorio lombardo per un timido indirizzo alla Francia. Non parlerò delle istruzioni date agli agenti vostri perchè esagerassero in Parigi le diffidenze italiane, e spegnessero, calunniando colla stampa, ogni simpatia coi Lombardi. Ma il 6 aprile protestavate formalmente contro l'assembrarsi dall'esercito alle Alpi. «Non posso intendere» scriveva il vostro ambasciatore Brignole «quali siano i motivi che hanno potuto spingere a credere la sicurezza e la gloria della repubblica esigere l'avvicinarsi dei suoi soldati alla frontiera delle Alpi. Non è quella una frontiera amica?... Perchè parlare di guerra, d'entrare in campagna?... L'agglomerazione di un corpo considerevole presso ai dominî del re potrebbe suscitare inconvenienti gravissimi». Ed il 7 aprile insisteva in nome vostro l'ambasciatore: «È necessario che la Francia intenda ben questo: se mai l'esercito della repubblica varcasse l'Alpi senz'essere chiamato... l'influenza della Francia e delle idee francesi in Italia sarebbe per lungo tempo perduta. Non si vuole l'appoggio militare della Francia, se non il giorno in cui una strepitosa disfatta avr

Le noterò solo in alcun luogo più importante. Così è questo delle pratiche di papa Innocenzo a fomentare gli umori repubblicani in Puglia e in Sicilia. Esse ritraggonsi non solo dagli storici contemporanei, ma da' brevi del papa, dati a 24 aprile 1246 23 gennaio e 13 dicembre 1251 18 ottobre e 2 novembre 1254, recati da Raynald, Ann. eccl., negli anni rispettivi, §§. 11 2, 3, 4 63, 64.

tanto noterò i costumi quanto le ragioni di essi, investigandole con accuratezza. Per lo piú i viaggiatori prima di visitare un popolo si formano di esso un'idea, e se la mettono a cavallo dell'intelletto.

Quasi sarebbe inutile il dire che conosceva le vie di Costantinopoli e del Cairo, come quelle di Torino, e che aveva pellegrinato, quantunque senza fede, alla Mecca. Noterò, pei dilettanti di cose strane, che aveva fumato nei loro luoghi naturali l'oppio e l'hatschisch, masticata la radice del betel nella patria di Antar, e profumata la barba colle soavi fragranze della schnuda di Tunisi. De' suoi viaggi in America ha gi

...... Et quanto a la parte de venir le spetie in Trapesunda per el seno Persico, qui soto noterò il modo se solea tenirse neli tempi passati, essendo l'impero de Costantinopoli ne le man dei Greci. Li navili che venivano dall'India cum spetie non solevano andare nel mar Rosso, ma tutti venivano nel seno Persico, nel qual golfo è uno porto dove buta l'Eufrate, quivi entrava li navili e si conduceva alla cit

II, pag. 225, senza data. La lezione del Rymer è questa; nella quale noterò le varianti del Malespini e del Villani, e quelle della Cronica siciliana che non si limitino alla diversit

E se ne avrò taccia di troppo austero, mi giustificherò, primamente, come sogliono i piccoli, coll'esempio de' grandi, Dante, Machiavello, Alfieri; e noterò poi che chi parla cosí ai compatrioti, erri o no, mostra almeno di tenerli per uomini, adulti, sani e capaci d'udir veritá; mentre chi dice necessarie ad incoraggiarli le lodi esagerate, le adulazioni, li tratta quasi donne, bambini, infermi o rimbambiti.