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Il Garibaldi poichè vide, che i parapetti non bastavano a ripararlo sapete voi dove andò a pigliare stanza? Nella torretta della medesima villa; quivi giacevasi nelle brevi ore di riposo, e quivi vegliava continuo le mosse del nemico; sopra la torretta havvi un terrazzino a cavalcioni del quale egli si tratteneva sovente dondolando le gambe, e fumando il sigaro. Con esso viveva il Manara, che dopo il pasto, chiamato a certo giullare bergamasco gli ordinava rappresentargli qualche farsa volgare co' burattini di legno; di ciò prendeva il prode uomo maraviglioso diletto: ora è da sapersi, che la stanza dove cotesti giuochi si facevano (che era la sala dipinta da Salvatore Rosa) stava per lo appunto esposta alle batterie francesi, ma a ciò niente pensavano il Manara i compagni suoi, e manco il burattinaio: ventura fu, che di ora in poi veruna palla di cannone investisse cotesta casa, e delle palle di schioppo lanciate dagl'infallibili cacciatori francesi nessuna colpì il Generale, il Manara, veruno dei tanti, che affacciatisi al terrazzo della torretta se ne stavano a speculare il campo francese: onde vi ha chi pensa, che tirando di sotto in su la palla proceda diversamente che in linea orizzontale, e il colpo vada fallito: su di che giudichino gl'intendenti. Per me referendo simili spavalderie ho notato, e noterò sempre, che il soldato della Patria non deve mai atteggiarsi scenicamente, da gladiatore, bensì nel modo solenne del sacerdote che si offre vittima alla religione della libert

Il ministero romano deliberato respingere la forza con la forza preponeva al comando nuovi ufficiali per munire e difendere il porto da qualunque assalto; preside della provincia elesse un Michele Manucci, comandante della fortezza un Bersanti consigliere accesissimo delle estreme difese; però non bastava ordinare, bensì adoperare ogni possibile conato per respingerli, e se era concesso, tuffarli nel mare; imperciocchè co' Francesi bene si duri amici, e legati, ma ad un patto, che di ora in ora tu apparecchi loro qualche nespola delle grosse; e' se ne servono a guisa di occhiali per vedere quello, che prima era loro oscuro; parevano le difese disperate, dacchè Civitavecchia annoverasse 121 cannoni, di cui almeno cento in buono stato, non difettassero munizioni, ed il presidio contando i lombardi di Mellara giungesse a 1700 soldati; ma il Giornale allegato ci ragguaglia come i parapetti laterizi fossero bassi, i baluardi di terra sfiancati, i ponti levatoi in ruina, insomma tutto apparisse ridotto a tale da torre ogni speranza di possibile resistenza; questo però conobbero dopo, intanto per pigliare lingua, e vedere un po' se la lancia di Giuda provasse i Francesi radunato il consiglio di guerra sul Labrador statuirono si mandasse innanzi il Panama co' soldati Espivent, e Durand de Villers, e il segretario di ambasciata la Tour d'Auvergne; i quali ammessi al cospetto del Preside, e dei Comandanti della fortezza e della marina partecipavano certo dispaccio che in breve chiariva volere i Francesi entrare in citt

«La poca influenza delle navi così egli lasciò scritto sopra le batterie rasenti del molo, suggerì alla mia imaginazione un espediente alla prima apparentemente ridicolo... di formare cioè, con artificiosa connessione, clausura e rivestimento della unita superficie di due masse di venti botti, due zattere o galleggianti munite di un grosso cannone da 40 ciascuno... protetto da parapetti formati da una doppia riga di mucchi di sabbia... bagnata e rinchiusa da sacchi» .

Io mi compiaccio ad osservare delle poderose facciate di case del secolo XVI, con balconi in ferro o parapetti a fogliami traforati in sasso; vedo dei gustosi martelli di porta, e per la prima volta disegno dei mascheroni o meglio delle testaccie tonde e scipite di greci e di turchi, sporgenti dagli archivolti, come serraglie bizzarre.

Una sera i tre antagonisti di C... si erano infervorati più che mai nella discussione politica. Le finestre della sala erano aperte, e parecchi paesani attratti dalle grida, sporgevano dai parapetti le bocche spalancate. La Camera del signore aveva le sue tribune. Quella sera l'assemblea era completa. Il medico e i due domestici sedevano a poca distanza dal signore.

Questo edifizio era rivestito di lastre di marmo bianco e nero, diviso in due porticati di cinque archi, un sovra l'altro: nei parapetti superiori si vedono ancora scolpiti in altrettanti scudi le arme delle sei primarie regioni della citt

La campana continuava a suonare lenta, monotona, sinistra su quell'osceno tripudio. La gente fitta sulle scalinate di Badia si rizzava in punta di piedi, si spenzolava dai parapetti delle gradinate. Un gruppo di preti stavano solenni, maestosi sulla porta della chiesa; i preti, non meno degli altri, curiosi, gli occhiali inforcati, e due di essi ritti su sgabelli.

E messer Pietro, la mattina del 14, bravamente discese. Santino da Riva, colle sue lancie, correva sulla sponda sinistra del torrente di Pia, per assicurare le spalle dell'esercito dalla imboscate nemiche. I quattrocento balestrieri di Genova calarono in bell'ordine sotto il comando di Nicola Fregoso, giovin cugino di Pietro, e s'avviarono verso la foce del torrente. Giunti ad un luogo coltivato, che avea nome di Vigna Donna, si fermarono, con gran meraviglia dei difensori di Castelfranco, che si aspettavano un assalto e stavano ai parapetti, pronti con verrettoni, sassi, e pece bollente, a respingerli. Questo per la difesa del castello; ma dietro ai saglienti dei bastioni c'era preparato dell'altro, per attaccar battaglia sul lido. Erano col

Gli emigranti si accalcano ai parapetti, si arrampicano agli attacchi delle sartie, lottano per un posto, pallidi, silenziosi, risoluti.

Al quarto ordine ammirabile per disegno, uno dei più belli dell'architettura italiana, coi vani dei palchi quasi in quadro, i parapetti bassi bassi, i tramezzi nascosti da statue di eccellente stile decorativo, la folla si era stipata a piramidi, gli uni sulla schiena degli altri, di maniera che i primi appoggiati col petto sul davanzale sembravano dover soffocare, ed invece ciarlavano. Altri sporgevano temerariamente col busto e avevano gesti da nuotatori guardando in basso, o aggrappati agli stipiti accennavano di passare da palco a palco sullo spessore dei cornicioni, o afferrati ad una statua vi facevano un'oscena macchia nera. Un'immensa allegria saliva dalla fitta platea, s'insinuava nei palchi, scorreva per le corsie, gorgogliava, ricadeva straripando dal loggione. La moltitudine disoccupata e sovrana di , non avendo nulla a fare e niuno cui obbedire, sentiva istintivamente la comicit