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CONSTANZA. Avézzati a poco a poco a non mirarla, perché dalla vista dell'amata persona cresce la fiamma nell'intime midolle; avézzati a non parlarle, perché le parole son via alla concupiscenza: fuggi, quanto puoi, di trovarti da solo a solo con ella, accioché l'occasione non susciti l'uso, e ti conduca a qualche reo e biasmevol fine; allontánati da lei per qualche tempo, perché la lontananza degli occhi genera la lontananza dal cuore, e con generosa pazienza sopporta lo sforzo della tua inclinazione.

Che maggior torto si può far alle torte, quando vengono fredde, e le midolle e i grassi gelati sopra? il brodo senza lardo e senza specie? gli arrosti secchi e mal impillottati? e il peggio di tutto, che il vin non sia eccellente, dolce, gagliardo e piccante? ché ci bisognarebbe la fame arcigulonica per divorarle. Di questo mi son doluto alcune volte, e non del mancamento.

La signora Giulia fece una piccola smorfia sentendo il tono di confidenza con cui Roberto salutava la sua ragazza; pure quella smorfia finì in un sorriso, ed ella rispose Addio, capo scarico, mentre Lucilla non diceva nulla e si contentava di avvolgere il giovinotto in uno di quegli sguardi, che, a ventidue anni sopratutto, come ne aveva l'Arconti, penetrano fino alle midolle.

Ecco come passarono le cose: ha giuocato e bevuto fino a che ha potuto reggersi in piedi, poi ha scivolato sotto al tavolo. I suoi compagni volevano accompagnarlo a casa, ma erano cotti fino alle midolle; ho pensato che andrebbero a dormire in un fosso. Ho detto fra me: vadano pure, essi sono veterani avvezzi alle bastonate, ma un coscritto non bisogna abbandonarlo.

³⁶⁰ Meli, Poesie: Lirica, ode XI, p. 38. Gli occhi non sai se più penetranti o voluttuosi della Duchessa di Floridia, Lucia Migliaccio, facevano battere cento cuori e penetravano fino alle midolle del buon Poeta³⁶¹, che nella dolcissima tra le sue dolci odi L’Occhi cantava: ³⁶¹ Palmieri de Miccichè, op. cit., t. I, c.

Io stimo esser nato con questa malattia non solo nelle budella ma nelle midolle dell'ossa, tutti i sciroppi, medicine e servigiali del mondo non la possono cavar fuori.... BALIA. Mastica Mastica! MASTICA.... Io sento che lupi, che cani piú di cento leoni nello stomaco; io non vorrei far mai altro che mangiare, non mi veggio satollo mai, anzi quanto piú mangio piú cresce la rabbia.

Cos'era quel senso di nausea che mi penetrava fino alle midolle nel contatto e mi faceva giurare a me stesso, nella rivolta dell'umiliazione, ch'io non sarei per cadere più mai? Io aveva, così, affrontato e sostenuto delle fiere pugne: ma le poche volte che avevo trionfato, la vittoria era stata sanguinosa! Da una di tali pugne vittoriose ero appena uscito quando mi toccò il fatale incontro!

PANURGO....quei pasticci stieno sempre in caldo, accioché le midolle che vi sono per dentro e di fuori non si gelino e paiano assevati, ma che sieno caldi e ben strutti;... PANURGO....che le torte sfoggiate sieno ben cotte e succose, ma non tanto che nuotino nel brodo;... PANURGO....il vin sia fresco. Date prima il greco, poi la lacrima, poi tramezzate il chiarello e moscatello.

Il giovinetto la guardava, sentendosi fremere sin nelle midolle e sentendosi impallidire e temendo di tradirsi.

Perdio dicea, illustrissima, i sudori fareste uscir dalle midolle a' cani. Cosí detto, correva a' suoi tesori, e tremila zecchini veneziani tosto spedí. Marfisa a Ganellone gli manda per l'incarco del guascone. Or qui potrebbe dirmi alcun lettore che una dama alle truffe non discende.