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L'amico ne fu davvero rattristato, poichè capì che l'ingegno possente che prima innegabilmente possedeva, andava lentamente sperdendosi, e solo la stranezza rimaneva. Lo lasciò con l'anima piena d'una mestizia profonda, ma curiosa all'istesso tempo, e promettendosi di non abbandonarlo più.

Il padre abate traversava la strada quando il ladro era caduto immerso nel proprio sangue. Trattandosi di un moribondo, il buon sacerdote si curvò sovra di lui e non volle abbandonarlo mentre fu posto in lettiga per la via allo spedale, avendo gi

Immenso furore occupò l'anima di Rogiero: si dette per la stanza a ricercare chiamando pietosamente suo padre, e lui scongiurava a rispondergli, e a non abbandonarlo tosto tra le mani dei suoi nemici. Sovente prorompeva in terribili minaccie, e l'atto del corpo si univa così violento a quell'impeto, che i circostanti a mala pena lo ritenessero; gli strascinava qua e l

Nella lettera di commiato che Giuliano scrive all’amico il quale, in obbedienza al volere di Costanzo, sta per abbandonarlo, c’è, come negli altri scritti, una larga dose di quella retorica scolastica, che era l’ingrediente uggioso per noi, ma indispensabile della letteratura della decadenza ellenica. Ma, insieme, c’è l’espressione di un affetto profondo e vero, e di una raffinatezza di sentimento e di coltura che ci dimostra come la consorteria

Il giovane tacque, e sedette accanto a lei, muto e tremante; finalmente disse con voce interrotta: «Questo luogo delizioso.... dovrò abbandonarlo, e abbandonerò anche voi, forse per sempre.

Intanto stava ancora assai male, e le figlie, che lo curavano tremando per la sua vita, non potevano abbandonarlo, neppure per correre presso l'altro malato di San Germano, altrettanto caro. Erano tutti ansiosissimi per Vincenzo. Sapevano appena dal cocchiere che aveva condotto Vicenzino, che non era morto.

Esitò un istante, poi aggiunse con qualche incertezza: Ma per Filippo è un'altra cosa; non lo amo di più, lo amo diversamente. E non posso, credimi, abbandonarlo in questo modo.... Tu mi hai perdonato, mamma; e sono così felice! Ma non posso abbandonare Filippo senza dirgli una parola.... Ah tu non sai come voglio bene a te, come voglio bene a lui!

Allora mi decisi di abbandonarlo sulla via per non distrarlo dalla ricerca del suo padrone, e presi un sentiero che salendo in fianco alla strada s'inerpicava sulla montagna; ma egli mi seguì tranquillamente; mi arrestai a contemplarlo, e pensai: esso è solo al mondo, povero cane, e il suo istinto lo spinge a trovarsi un compagno. Era più brutto che bello, ma aveva due occhi umani pieni di bont

Egli mi deve giudicare perchè appartengo più a lui che a me, ed egli conosce la storia del mio cuore più di quanto la conosco io stessa. So tutto il bene che perdo e non so a quale destino di miseri dolori mi consacro: ma oggi non posso abbandonarlo, no, senza esporre la sua anima debole e vacillante ai pericoli d'una nera disperazione. Dio mi ha messa nella mano un'anima e non posso allargare la mano. Un mio amico protettore mi offre amore, ricchezza, agiatezza, pace con decoro, per sempre: questo povero cieco non mi può offrire che tristezze. Per Cresti potevo essere più che una sorella, sarei stata una regina. Per Ezio... che cosa potrò essere? non so, non oso cercare. Non sar

E poi Terigi carica d'ingiurie: minaccial di lasciarlo e d'andar via, dicendo: Trovate altri direttori, che sperimenterete traditori. Il marchese, che al fòro era ignorante, avea nel prete ogni speme, ogni fede. Gli avria baciato peggio che le piante, quando ch'ei voglia abbandonarlo crede; e gli dicea: Non esser arrogante.