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Vincenzo, che giunse in paese pochi giorni prima delle nozze, trovò il cugino molto abbattuto. Ma la sua venuta fece tanto piacere a Vicenzino, che presto le traccie della sua stanchezza scomparvero.

Se per caso si trovava in possesso di una piccola somma, trascurava di pagare i debiti, di comperare le cose più necessarie, per portare un abito o un berretto nuovo a Vicenzino. Voglio che tu figuri bene, gli diceva contemplandolo; hai un grande avvenire, ma per raggiungerlo è necessario salvare le apparenze. Il mondo è leggiero, e ci bada molto alle apparenze.

Volevano sapere se era bello, e quanto era alto, e dove abitava, e se il suo babbo non lo accompagnava alla scuola; e, soprattutto, una domanda ripetevano ansiosamente ogni giorno: Non gli hai parlato? Sgraziatamente ci volle del tempo avanti che Vincenzo potesse rispondere di . Vicenzino si teneva in disparte, ed evitava studiatamente il cugino.

Anche Vicenzino nell'aprirla pensava: «Come mai non viene da NovaraMa appena n'ebbe scorse poche righe, gridò: Ah per Dio! poveri noi! E, respingendo la bambina che gli stava curiosamente dinnanzi, prese la rincorsa ed uscì senza cappello, correndo come un matto.

Vicenzino ripetè a stesso tutta la storia del passato. La generosit

Vicenzino lo seguiva dovunque assorto nella gioia di aver raggiunto il suo ideale. Avrebbe voluto Vincenzo più quieto, più esclusivamente suo. La brigata dei compagni, che si tirava sempre dietro, lo manteneva così distratto, che non poteva fissarsi sopra un'idea, e la continua eccitazione dei giochi che lo attraevano, paralizzava la sua immaginazione ed il suo cuore. Non era possibile ottenere da lui un discorso intimo, una confidenza, uno sfogo d'espansione. Era troppo divagato. Ma tuttavia era l

Non salì nelle nuvole come il sentimentale Vicenzino; però, appena copiata la famosa traduzione latina, corse fuori dalla scuola, impaziente di saltare al collo del suo salvatore per ringraziarlo. Ma Vicenzino non lo aveva aspettato. Egli non isperava dei ringraziamenti. Al confronto delle gesta eroiche che aveva sognate di compiere per Vincenzo, quanto aveva fatto gli pareva troppo piccola cosa.

I pochi contadini che, allarmati dalle smanie di Vicenzino, si erano fatti intorno al vecchio, furono pronti a sorreggerlo quando barcollò, e videro che aveva gli occhi vitrei come impietriti e non leggeva più da un pezzo. Intanto Vicenzino proseguiva la sua corsa sfrenata, fremendo all'idea di non giungere in tempo, singhiozzando, smaniando ad alta voce.

Però il giorno dopo Vicenzino rassicurò l'Elena. Quella sera era stanco, e triste per aver assistito fin allora un moribondo. Ma era contento della sua felicit

Ma non fu che un cenno, a cui le forze non risposero, e, dalla bocca aperta, non uscì alcuna, voce. Tuttavia la respirazione si era fatta quasi regolare, e, dopo circa mezz'ora di cure energiche, Vincenzo aperse gli occhi e fissando le pupille dilatate sul volto di Vicenzino che gli stava dinnanzi, parve riconoscerlo. Tuttavia la sentenza del medico non fu consolante.