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Aggiornato: 26 giugno 2025
Ha perduto troppo sangue, disse; è impossibile che si riabbia da sè. Soltanto la trasfusione potrebbe salvarlo. Vicenzino si rizzò, impetuoso ed ardente come un eroe che corre al sacrifizio, gridando: Oh il mio sangue, tutto il mio sangue per lui! Ma anche questa volta il suo eroismo fu inutile.
L'altro non rispose, ed egli, credendo che aspettasse quella rivelazione, riprese: Ora non ho forza. Ti scriverò. Poi mormorò: Sono tanto felice! Vincenzo lo abbracciò con impeto, tanto stretto che gli fece male, poi uscì singhiozzando. Rimase ancora alcuni giorni in famiglia, finchè vide Vicenzino un po' rinforzato dalle cure e dall'agiatezza della casa. Ma il tempo stringeva.
Voglio che t'ammirino fin d'ora, e che questi americani capiscano che non sei un ragazzo comune. Vicenzino si sentiva intenerito da quelle dimostrazioni, e non osava respingere i doni del padre per timore di affliggerlo. Pensava: «Povero babbo, mi vuol tanto bene che fa delle pazzie per me». Ed adorava quel padre puerile come un gran fanciullone ingenuo, che ha bisogno di molta indulgenza.
Non sanno veder un uomo vestito di nero senza chiamarlo prete. Ti fanno un onore anticipato, tornò a dire Vicenzino con piglio conciliativo; se non sei ancora prete lo sarai. Vincenzo stette un po' senza rispondere, guardando in terra, poi disse colla voce strozzata: Gi
Vicenzino fece la strada di corsa. Nell'eccitazione della mente, col cuore che gli sussultava, non avrebbe potuto camminare adagio. Se non aveva del tutto raggiunto un ideale lungamente vagheggiato, lo aveva avvicinato assai, ed aveva intraveduta la possibilit
Ed allora cominciò per Vicenzino la sua triste vita senza amore. La sola passione che gli era concessa, era quella del bene; ed egli metteva tutto il suo cuore nell'assistere i moribondi, nel soccorrere i poveri, nel sollevare gli spiriti abbattuti con parole di conforto e di fede.
Intanto Vicenzino viveva nell'azzurro di un bel sogno d'amore. Stando in casa coll'Elena, omai vicina ai quindici anni, bionda, pallida, sentimentale come lui, dal cuore generoso, dalla mente elevata, era venuto a poco a poco a trattarla con intimit
Egli la guardava avidamente, pallido, tremante, e ripensava il bacio di quelle labbra che aveva sentito sulle guancie la sera del suo ritorno. Non l'hai osservato anche tu? domandò la Elena che aveva parlato fin allora della tristezza misteriosa di Vincenzo. Che cosa? rispose Vicenzino che, assorto nella sua estasi d'amore, non aveva capito nulla.
Ma il volto pallido del signor Anselmo che comparve subito dietro al figlio, aveva qualche cosa di più grave del solito, che le fece ammutolire. Egli però disse semplicemente alle fanciulle, mettendo una mano sulla spalla di Vicenzino: Vi conduco un nuovo cugino, lo conoscete?
Vicenzino lo seppe, ma non aveva la vocazione nè l'energia per quell'impresa. E continuò la sua vita monotona, triste, solitaria.
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