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Largo, largo, io porto il fuoco per incendiare la torre: preme a me delle tue costole dunque? Tanto meglio, chè ce li beccheremo arrosti costoro. No no; perchè, se brucerete, cosa prenderemo noi? Che prendere! ci cuculia costui! Il papa vogliamo, il papa. Che papa e papa! se l'han mandato all'altro mondo giù del Tevere! Pensate a portare alcuna cosa a casa vostra, dico io.

E Giorgi, dicendo ciò solo per cerimonia, stendeva la mano, e pensava con piacere che di quella salsiccia ne prenderebbe una satolla. Mezz'ora dopo i due amiconi erano seduti al deschetto senza tovaglia, davanti alla salsiccia che aveva quel bel colore dorato degli arrosti cotti appuntino.

Dimmi il vero. PILASTRINO. Attende qui. ORGILLA. Di grazia, dimmi il tutto. PILASTRINO. Nol saperai, se non m'attendi prima. Incomincia qui. ! ORGILLA. Mezzi i pollastri arrosti e mezzi lessi e questa carne a l'ordinario e mezzi anco i pipioni faremo arrosto e gli altri in un tegame, da far solo a l'odor levare i morti, come so fare. PILASTRINO. Iddio ti benedica.

Che maggior torto si può far alle torte, quando vengono fredde, e le midolle e i grassi gelati sopra? il brodo senza lardo e senza specie? gli arrosti secchi e mal impillottati? e il peggio di tutto, che il vin non sia eccellente, dolce, gagliardo e piccante? ché ci bisognarebbe la fame arcigulonica per divorarle. Di questo mi son doluto alcune volte, e non del mancamento.

Bisognava dunque provvedere.... Basta, prenderebbe ad imprestito segretamente la somma necessaria sul fondo e sulla casa. Intanto si confortava col consolo che uno alla volta gli facevano gl'intimi: caffè, latte, biscotti la mattina; brodi, galline lesse, arrosti di maiale, dolci il mezzogiorno; ova, e intingoletti la sera.

Poco dopo la presentazione della mona obbligatoria, arrivarono all'accampamento più di cinquanta servi arabi e neri, disposti in fila, che portavano in grandi scatole rotonde, chiuse da altissimi coperchi conici di paglia, ova, polli cotti, torte, dolci, arrosti, cuscussu, insalate, confetti; tanta roba da saziare una tribù affamata.