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Ova sode, ova a bere, ova fritte, ova in tegame; questo è il fondamento del pranzo. Vien poi qualche vecchio gallo, che sacrifico ad Esculapio, per ottenere un po' di brodo. Via! esclamò il commissario. Osservo con soddisfazione che non le manca il buon'umore: segno che sa adattarsi alle circostanze. Lo dirò, se permette, a Sua Eccellenza.

Celestina era un angelo, secondo lui, e sopratutto aveva la passione della casa e faceva ogni sforzo per parere un'eccellente massaia: per ciò, Pasquale, gongolava spesso, nel vederla tanto assidua alle faccende domestiche, ma in compenso aveva dei pranzi abominevoli, per la ragione che Celeste, quand'era ragazza, non aveva mai messo piede in cucina e non sapeva cuocere neppure un paio di ova al tegame.

...... Zaffiri ed ova sode Nominativi fritti e mappamondi. Io, dopo aver fatto il viaggio e perduta la bussola, sono andato a rifugio nella corsìa delle belle arti, e in quell'altra, che non è molto lungi, delle industrie italiane. Giunto l

In che modo? quando? Giammai forse! e' si diceva. Ma egli concentrava tutte le forze ardenti della sua anima su questo punto, viveva di quest'ora di sogni. Vuoi delle ova? dimandò Bambina, passando a costa di suo fratello nel giardino e ribassando la sopragonna cui aveva riboccata sul capo. No, rispose Don Diego, continuando a passeggiare.

Fatemi friggere due ova, e datemi un boccone di cacio, oppure un tozzo di pane in una scodella di latte; sono i cibi che preferisco e non voglio assolutamente che vi diate altre brighe. Anzi, se mi permettete, verrò in cucina ad aiutarvi.

Bisognava dunque provvedere.... Basta, prenderebbe ad imprestito segretamente la somma necessaria sul fondo e sulla casa. Intanto si confortava col consolo che uno alla volta gli facevano gl'intimi: caffè, latte, biscotti la mattina; brodi, galline lesse, arrosti di maiale, dolci il mezzogiorno; ova, e intingoletti la sera.

Poco dopo la presentazione della mona obbligatoria, arrivarono all'accampamento più di cinquanta servi arabi e neri, disposti in fila, che portavano in grandi scatole rotonde, chiuse da altissimi coperchi conici di paglia, ova, polli cotti, torte, dolci, arrosti, cuscussu, insalate, confetti; tanta roba da saziare una tribù affamata.

Una cena simile! disse il curato; e abbassando la voce, soggiunse tristamente: E accompagnata da musica siffatta. Mi introdusse dipoi nel tinello dove la vecchia fante non tardò a depormi innanzi, sopra un tovagliolo bianchissimo, le ova ed il pane accanto a una bottiglia di vino.

Ivi vendette i suoi colombi e le ova, e in tanto a suo grand'agio potè comprendere come in quel luogo si fossero posti de' cannoni ed innalzate alcune fortificazioni. Poichè ogni cosa vide e notò, bellamente ritirandosi lasciò quella terra, e in brev'ora di ritorno al suo Girani, gli narrò distintamente quanto erale occorso di osservare.

Starò in casa; farò tutto quello che vuole; non abbia paura per me; pensi alla sua salute. Volevo giusto andarla a trovare; ma... Ecco qui, portatele queste ova fresche, questo po' di burro e il pan bianco... Povera Maria! Che si custodisca bene!... E questo per voi...