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Io son di que' dottor che l'han sfidato. Questa è una crisi degli uman cervelli; l'impedire una crisi è un gran peccato; lasciatela sfogar Dodon dicea, che forse avrá buon fine. E poi ridea e soggiungeva: Il secolo a me pare pregno di quelle strane gravidanze, che fanno a donne gravide bramare cibi sognati e mille stravaganze.

E Fräulein narrò tutte le notizie riguardo ai cibi che aveva mangiato Anne-Marie, a cui la tapioca non dispiaceva più, ma a cui le prugne cotte dispiacevano sempre. Poi siccome era tardi e Anne-Marie doveva andare a letto, tutti la accompagnarono disopra, anche Schopenhauer.

I più avevano poca voglia di mangiare, col capo aggravato dal forte tangheggiare. Di momento in momento, crescendo la furia del vento, il mare cresceva; si udivano ora le ondate battere con colpi secchi, come d'ariete, contro i fianchi della nave. Roccaforte, assaggiando appena i cibi, vedeva che l'amico suo faceva loro grande onore.

"Terminato il racconto del povero Tito, io avea voglia di udire qualche cosa della storia di Maria ma rifocillati di buoni cibi e scaldati dall'Orvieto, la fatica (che non era stata poca) della notte e d'una parte del giorno fece che i miei occhi e quelli de' miei compagni accennassero a volont

Eppure non è deserto per Ugo e per Imilda, che lentamente aprono la porta della loro capanna: quello curvo sotto un fascio di povere robe, con pochissimi cibi, colla sua scure pesante: la donna rimbaccuccata in dieci pelli di agnello, non a proteggere lei, ma la creaturina, che amorosissimamente si aveva al petto.

Perciò Alessandro VII condannò la seguente proposizione: «Non è obbligato il concubinario ad allontanare la sua concubina se questa gli fosse tanto utile da abbellirgli il banchetto della vita, se senza di lei trascinerebbe una miserrima esistenza perchè i cibi apprestatigli da altra donna non gli farebbero pro, e perchè assai difficilmente potrebbe trovare un'altra domestica» In questa proposizione si suppone il proponimento implicito di non peccare: ma ciò è falso, imperocchè il pericolo esiste sempre.

Il coperchio del bugliolo bacia bene e questo vasone da notte rimane chiuso in un buco che ha l'apertura anche lungo il corridoio esterno. Lo scopino lo porta via e ve lo rimette senza annoiare i detenuti nella stanza. Acqua, vino, cibi vengono serviti dal buco dello sportellino.

Seduti sotto un rustico pergolato, che sorgeva davanti un'osteria, si fece colazione all'aperto, con cibi semplici, ma con appetito complicato. Non si vedeva degli abitanti del villaggio che la nostra ostessa e il suo gatto, che faceva il chilo sopra un tavolo.

Giacomino non attraversò la galleria, continuò a passeggiare fuori dei portici; nondimeno, pensando che sotto i portici c'erano il Biffi e il Savini, sentì quasi il tepore e il profumo dei cibi e si accorse che aveva fame. Ma non aveva un soldo in tasca; bisognava tornare a casa. E il giorno dopo?... Sempre quella vita. Partire, per dove?... E poi suo padre non lo avrebbe lasciato partire.

Il pedante non mi conosce mai fu in Napoli: stimará la nostra casa il Cerriglio; e venendo Altilia in casa nostra, puoi imaginarti se sará ben pasciuta di saporitissimi cibi. LARDONE. Dubito che questi cibi non mi strangolino. CAPPIO. Tu non ti morrai piú di fame. LARDONE. Ma di capestro. CAPPIO. Eh, tu vuoi la baia! LARDONE. Eh, tu mi drizzi al boia!