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Tocca alcuna volta con aperta visione, come fece san Paolo quando andava a Damasco; e fu di fatta forza questo toccamento, che esso divenne subitamente, di lupo, agnello e vaso di elezione pieno di Spirito santo.

Anniègati dunque nel sangue di Cristo crocifixo, umile, crociato, inmaculato Agnello, unigenito mio Figliuolo, crescendo in continua virtú, acciò che si nutrichi el fuoco della divina mia caritá in te. Come li quatro stati di questi predecti cinque stati de le lagrime dánno infinite varietadi di lagrime. E come Dio vuole essere servito con cosa infinita e non con cosa finita.

MOPSO. Bella Tirrenia mia, che di bellezza avanzi i più bei fior di primavera, morbida più che tenera vitella, ch'ancor non ha gustato erba fonte; e delicata più ch'i bianchi velli di non tonduto pargoletto agnello; e più schiva d'amor e più fugace ch'innanzi a cacciator timida cerva: odi, bella Tirrenia: a queste ombrette meco t'assidi, e i miei sospiri ascolta.

Questo debba vedere l'occhio de l'intellecto col lume della sanctissima fede, della quale ti dixi che era la pupilla de l'occhio. Questo è quello lume necessario, che generalmente è di bisogno a ogni creatura che ha in ragione, a volere participare la vita della grazia in qualunque stato si sia, se vuole participare il fructo del sangue dello inmaculato Agnello.

Anche, come ebbri nel sangue dello inmaculato Agnello, vestiti della caritá del proximo, passarono per la porta strecta, bagnati nel sangue di Cristo crucifixo, e trovaronsi in me, mare pacifico, levati dalla imperfeczione, cioè dalla insazietá, e giunti alla perfeczione saziati d'ogni bene.

Ho bagnato mezza pagnottella nel caffè col latte. Io ho delle budelline di agnello e delle verze per fare un po' di riso: ne prenderete una tazza con me. Ma lei, che da tre giorni non vuole prendere nulla! Bisogna aspettare. Credete che si rimetter

cosi`, benedicendomi cantando, tre volte cinse me, si` com'io tacqui, l'appostolico lume al cui comando io avea detto: si` nel dir li piacqui! Paradiso: Canto XXV Se mai continga che 'l poema sacro al quale ha posto mano e cielo e terra, si` che m'ha fatto per molti anni macro, vinca la crudelta` che fuor mi serra del bello ovile ov'io dormi' agnello, nimico ai lupi che li danno guerra;

Nel costato, dove cognobbe il fuoco della divina caritá. E cosí manifestoe, se bene ti ricorda, la mia Veritá, essendo dimandato da te, quando dicevi: Doh! dolce ed immaculato Agnello, tu eri morto quando el costato ti fu aperto, perché volesti essere percosso e partito el cuore? Ed egli rispose, se ben ti ricorda, che assai cagioni ci aveva; ma alcuna principale te ne dirò.

sariesi Montemurlo ancor de' Conti; sarieno i Cerchi nel piovier d'Acone, e forse in Valdigrieve i Buondelmonti. Sempre la confusion de le persone principio fu del mal de la cittade, come del vostro il cibo che s'appone; e cieco toro piu` avaccio cade che cieco agnello; e molte volte taglia piu` e meglio una che le cinque spade.

La misericordia tua ci conserva, la misericordia tua fece giocare in sul legno della croce el Figliuolo tuo alle braccia, giocando la morte con la vita e la vita con la morte. E alora la vita sconfisse la morte della colpa nostra, e la morte della colpa tolse la vita corporale allo immaculato Agnello. Chi rimase vinto? la morte. Chi ne fu cagione? la misericordia tua. La tua misericordia vita.