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Ricominciava a vivere di venerdì!... E Nora?... Nora?... E le ventimila lire?... E le zie?... Se le zie, senza lettere, inquiete, spaventate, correvano a Milano, e lo trovavano ridotto a quel punto.... e senza più un soldo? "Dio! Dio! Dio!" e Pietro alzò gli occhi all'immagine della Madonna, che aveva accanto al letto, e le si raccomandò con tutta l'angoscia, con tutto il fervore dell'anima.

Non sono più l'adolescente dal cuore ondeggiante e dalle mani inquiete, che piangeva per non avere che un corpo acido da dare a chi?... a nessuno, a Gesù Cristo, alle lingue fulgenti dei ceri torturati dalla follia di salire, al furore carezzevole delle rose, alla voce solleticante del padre confessore, solo capace di liberarci il cuore dalla noia, e solo a perdonarci, vezzeggiando i grossi peccatuzzi che fanno le fusa dal piacere, in fondo ai nervi, come vecchi gatti nelle grondaie.....

Intanto la signora Angelica e la signora Rosina erano rimaste assai maravigliate e molto inquiete, soltanto al vedere la lettera, che tenevano in mano, appena con due dita, e non osavano aprire. Cosa sia? Cosa sar

Ora che ha tutto detto, gli par di sentirsi alleggerito; si dimentica quasi, ripiglia le mille fantasie della notte, rallegrate dai trilli delle rondini inquiete e dalla splendida luce del mattino; gli par di non essere mai stato colpevole di nulla, e sia la propria angoscia un brutto sogno della notte, ed egli si trovi in faccia a quella natura sorridente, a quel leggiadro volto amoroso, a quegli occhi fascinatori, attratto da un sentimento nuovo che è una festa, una luce; tutte le potenze dell'anima dimentica bisbigliano una parola, la stessa che gli ripetono i passeri ciarlieri e i tremoli riflessi delle rugiade ed i soffi tiepidi della brezza: «Amala

Poi, a un tratto, la Duchessa svenne. Eran tutte nel salotto rosso, un po' agitate, un po' inquiete. Veramente.... Milla si era sentita male?... Oh! poveretta! Ma come.... perchè?... Forse, la stanchezza del ballo.... Gi

Quel mattino di maggio aveva cento mani leggiere e fresche per accarezzarla sulla fronte, sulle guancie, sugli occhi stanchi dalla veglia; i passeri le davano il buon giorno in coro, e le rondini inquiete le passavano rasente fino quasi a toccarla colle ali, mandando un grido di saluto, in cui entrava un po' di paura.

Egli le lanciava ogni tanto delle occhiate inquiete, e, poi che vide la biondina parlarle, borbottò a quest'ultima una domanda cui ella rispose sottovoce no, dice che non ha niente. Egli non parve tuttavia contento. Correvamo oramai lungo l'Altmühl fra i poggi boscosi e i prati che ridevano al sole nel mattino vaporoso. Topler mi disse: Tutta questa poesia è ben tedesca.

Infatti... Dio mio, non si penserebbe mai a tutto in questi corredi! Come si fa ora? Zia e nipote si guardavano, preoccupate, inquiete. Se rimettessimo a quest'altra settimana il matrimonio? No! gridò Cecilia, balzando in piedi. Penso che quest'anno non ballerò, poichè passeremo l'inverno in campagna. Cesare è stanco dei balli; io quindi ne sono stanca... Pare un romanzo, Cecilia.

La contessa, dal canapè, sfilandosi colle dita inquiete le frange della manica, di tanto in tanto, di sottecchi, guardava Michele, che mezzo sdraiato sulla poltrona, una mano in tasca, il bastoncino nell'altra, gli occhi per aria, scotendo convulsamente una gamba, faceva battere il tacco sul pavimento con un tic, tic, tic, regolare, monotono, inquietante.

Non si sa se lei avesse o no amato mai il pittore. Lo aveva sposato. Tutte le lodi date al suo grand'artista l'avevano esaltata forse sino all'amore; ma, dopo il matrimonio, ci si era abituata e le venivano indifferenti. Naturalmente, come moltissime donne, non comprendeva punto l'arte. Le sembrava una cosa di lusso ed inutile. Quando vedeva il marito pensieroso, agitato, lei si stringeva nelle spalle con un piccolo atto di disdegno. Lei comprendeva che i quadri davano denaro, ma le parevano un po' folli coloro che li compravano. Quando il marito le narrava un progetto di un quadro, lei ascoltava, nascondendo uno sbadiglio dietro la manina. In ultimo, in mezzo all'entusiasmo dell'artista creatore ella gettava queste domande inquiete: Credi che piacer