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Mille brezze avvelenatrici spiavano il vostro passaggio; mille morbide primavere dall'ali di vampiro vi assopirono voluttuosamente. Subito le lupe della lussuria, urlarono in fondo ai boschi. Ai lenti soffi rosei del crepuscolo, gli uomini schiacciarono sotto i baci le donne ignude fra le loro braccia.

Quando 'l maestro fu sovr'esso fermo, disse <<Chi fosti, che per tante punte soffi con sangue doloroso sermo?>>. Ed elli a noi: <<O anime che giunte siete a veder lo strazio disonesto c'ha le mie fronde si` da me disgiunte, raccoglietele al pie` del tristo cesto. I' fui de la citta` che nel Batista muto` il primo padrone; ond'ei per questo

O monotono Infinito dalle aride labbra come un porto insabbiato, abbandonato dal mare!... O monotono Infinito che sul viso mi soffi il tuo alito orribile d'ignoto e di mistero impenetrabile!

Presemi allor la mia scorta per mano, e menommi al cespuglio che piangea per le rotture sanguinenti in vano. «O Iacopo», dicea, «da Santo Andrea, che t’è giovato di me fare schermo? che colpa ho io de la tua vita rea?». Quando ’l maestro fu sovr’ esso fermo, disse: «Chi fosti, che per tante punte soffi con sangue doloroso sermo?».

L'aria ha una tenerezza di carne sana spalmata di salsedine. Il promontorio di Posillipo sembra oscillare sulle sue palafitte di riflessi. Bevo nella bocca molle viva instancabile di Bianca tutto l'ardore contenuto il languore mortale e gli abbandoni del golfo profumato che si sdraia nella notte smisuratamente affettuosa, dove i soffi del vento si sollevano come coltri sudate.

E ora tu mi soffi nelle ali il respiro gemebondo e brontolante degli organi, per spaventarmi, per intenerirmi, per invischiare forse il mio cuore d'uccello?

Allora regnava una pace indescrivibile. V'era qualcosa in quella scena di solenne e di sacro. La vôlta celeste, oscura e sublime, si stendeva immensa, tutta tempestata di stelle, eterna traduzione dell'infinito per le menti umane. Nel parco e dovunque, silenzio profondo. Tutto riposava; solo dei soffi misteriosi correvano qua e l

I quattro scienziati, affacciandosi alla grande apertura che dominava la piazza del Duomo, ristettero meravigliati. Il terreno, i balconi, le muraglie, i tetti e gli orti superiori delle case erano spariti. Da qualunque parte volgessero lo sguardo, non incontravano che una folta selva di gente. A un tratto la folla parve agitarsi come l'onda dell'Oceano ai primi soffi della bufera.

Poi, ai primi soffi della primavera, tornarono al Sasso. Il bambino deperiva lentamente, diventava cereo, colle mani crespe, senza più voglia di camminare. Margherita, quando era sola con lui, doveva soffrire mille pene per fargli muovere qualche passo sul prato; ma, se Bice sopravveniva, lo ripigliava subito in braccio, e se ne andava dondolandolo guardingamente.

E' per NancyLe parve di averlo gridato forte, ma non udiva che un gorgoglìo, un gorgoglìo e dei soffi, che le uscivano dalla bocca... Poi il nero silenzio si richiuse su lei. ... Adesso era in una piccola stanza chiara. Intorno a lei tutto era chiaro e bianco. Tutto era bianco. Vide dapprima la soffitta.