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Ora che ha tutto detto, gli par di sentirsi alleggerito; si dimentica quasi, ripiglia le mille fantasie della notte, rallegrate dai trilli delle rondini inquiete e dalla splendida luce del mattino; gli par di non essere mai stato colpevole di nulla, e sia la propria angoscia un brutto sogno della notte, ed egli si trovi in faccia a quella natura sorridente, a quel leggiadro volto amoroso, a quegli occhi fascinatori, attratto da un sentimento nuovo che è una festa, una luce; tutte le potenze dell'anima dimentica bisbigliano una parola, la stessa che gli ripetono i passeri ciarlieri e i tremoli riflessi delle rugiade ed i soffi tiepidi della brezza: «Amala

Amala! tu hai bisogno di un dolce nodo che ti trattenga nella vita, poichè gli affetti santi dei tuoi cari, per tua sciagura, ti fanno desiderare la morte, hai bisogno di un sentimento nuovo e tirannico che t'invada il petto da padrone e vi soffochi le angoscie vane, d'un pensiero che cancelli ogni altro pensiero, d'un caro fantasma rosato che disperda un'orda di fantasime nere; colma in un istante il vuoto di ventidue anni, apprendi qual sia la gran festa del cuore: «Amala

Amala Flavio, proseguì Gervaso e ti serbi il santo orgoglio di non costarle mai una lagrima sola. Oh, zio mio ve lo giuro, ella sar

Poi abbassando la voce: Ed ama Loreta, figlio mio, aggiunse la signora Sant'Angelo, amala; essa è buona, ha sofferto, ha pagato coi dolori ogni suo errore; amala: non è indegna di te. Dopo quelle parole reclinò il capo stanco, ricadendo in uno stato di dormiveglia placidissimo, interrotto da qualche lieve scotimento nervoso.

Guardati per l'avvenire non abusar la conversazione e l'amor di tua sorella, amala di puro e sincero amore: se la tocchi, toccala come sorella; se l'abbracci, abbracciala come sorella, ché, abbracciandola altrimenti, abbracciaresti la tua infamia e vitupèro.

Sorridi, Aloise, rallègrati: tu sei nato vestito. La Usodimare è invaghita di te. Eh via! Ho detto male; dovevo dir cotta e stracotta. Ella ancor ier l'altro si lagnava di non vederti più spesso; ella giura per te, non sa parlar che di te. Amala, Aloise; amala.... e credila, come dicono tutte le lettere, all'ultimo verso. Pazzo! Savio, Aloise!

In nome di questi delirii, di queste baldanze, di questi scoraggiamenti, in nome dall'Anima che è trasfusa in queste povere carte, in nome di Dio, mamma, ti prego, ama la mia Lidia, provvedi a lei, tienla con te, sorreggila, amala più che se fosse la tua Maria o la tua Sofia! Questa è sorella di tuo figlio! Sorella d'anima, è sorella castissima in Dio! Oggi non posso studiare.