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", davvero, vorrei essere un pocolino più grande, se non le dispiacesse," rispose Alice: "si figuri, ho una ben meschina statura, appena tre pollici!" "Ma io non ci sono abituata!" soggiunse Alice con voce carezzevole e mesta. E poi pensò fra : "Vorrei che coteste creaturine non s'offendessero così per nulla!"

No davvero, ella rispose, vi sono abituata. Vi fu una pausa; camminarono ancora qualche passo. Giorgio si avvicinò a lei, quasi appoggiandosi. Torniamo indietro, ella disse. Egli fece uno sforzo sovrumano. Vi dissi or ora che ho bisogno di parlarvi.

dobbiamo, e possiam dire, queste muse, cioè scienza, in noi giá abituata per lo intelletto e per la memoria, potersi dire figliuole di Giove, cioè di Dio Padre e della Memoria. E dico Giove doversi intendere qui Iddio Padre, percioché alcuno altro nome non so piú conveniente a Dio Padre che questo.

Oh! se si conosceva! Era destinato a impazzire vecchio impenitente per qualche femminuccia abituata a trastullarsi con le debolezze dei maschi: destinato a far morire di crepacuore la donna amante che gli avesse fatto realmente un grande sacrificio. Natura di belva e di gaudente raffinato. Rise, sbadigliò, e si stirò tutto. Niente da cambiare, del resto!

Alberto era un giovane com'ella non ne aveva conosciuto ancora abituata a non vedere altro che i soliti tipi d'uomini di societ

Costui se ne serve e poi getta il sacchetto attaccato alla fune sulla scopetta della cella a fianco. È questo il movimento più difficile della «colomba». Ma la mano abituata vi riesce al primo colpo.

Enrico II fu più costante in amore che Francesco I: vi era gente abituata a confondere Diana di Poitiers con la regina. Il re si era tanto familiarizzato col concubinato, di cui andava superbo, che non temeva di uscire a cavallo avendo in groppa abbracciata la duchessa di Valantinois.

Tutte queste voci poco precise hanno l’aria di non essere che pettegolezzi di una Corte malvagia, abituata ai delitti. La gelosia dell’amante deve essere esclusa, come causa determinante, perchè, davvero, poco si comprenderebbe una gelosia che si eserciti a distanza, senza l’inasprimento di passione che d

Angiolina Lo dite a me? Lo so io se è un peccato mortale: io, che ero abituata ad avere da lei tutto quello che volevo... mentre adesso poco ci manca che non debba io soccorrere lei! Ah! quando penso ai tempi in cui la sua casa era in festa di giorno e di notte e si gettava la roba dalla finestra tant’era l’abbondanza; quando penso alle risate che mi faceva fare

Violetta, dunque, esimia suonatrice d'arpa, e rara volta cantatrice, secondo l'umore, era una giovane gentile, tanto da renderla simpaticissima. Di molto sentimento, ma non fantastica. Talvolta parea che avesse gli istinti delle ardenti andaluse, e talora la calma inglese. Non appena fuori del Collegio monastico, aveva avuti i suoi ideali, che col tempo si dileguarono in lei, non avendo forse, colpito nel segno, o non essendo stati al livello del di lei nobile pensare. La scuola del sopradetto Collegio, l'aveva, insieme alle altre alunne, abituata alla perfetta calma, alla sommessione ai Superiori, alla dissimulazione di ogni forte aspirazione, mentre ella, per natura, sentiva molta vivacit