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Ma siccome non parve a lui che ciò bastasse ad abbellire la dimora dei re di Francia, pensò bene di abbattere ogni cosa e di far sorgere ex novo un palazzo degno di lui e di madonna Diana di Poitiers, favorita di due generazioni, le cui iniziali e le lune falcate dello stemma dovevano poscia vedersi scolpite sulla fronte dell'edifizio, immaginate voi con che gusto di due legittime mogli.

Una specialmente, una bella camicia fina con lo scollo tondo arricciato, le faceva ricordare una incisione che l'aveva colpita tanto quand'era ragazza, che ella guardava di nascosto della mamma, dentro una vecchia strenna, e rappresentava Diana di Poitiers, semivestita, con uno scollo così tondo, arricciato e irresistibile, allacciando le braccia intorno al capo del regale amante prostrato a' suoi piedi.

La chiamata di Gregorio III fu fatta a Carlo Martello, il maggiore di que' maggiordomi o pfalz-graf, o capi di gasindi, che eran venuti crescendo presso ai re franchi «fa nulla»; a Carlo Martello, che colle vittorie sui propri emuli, su' grandi ribelli del regno, e principalmente sugli stranieri maomettani, vinti in gran battaglia a Poitiers l'anno 732, s'era acquistato nome e potenza di capo della nazione franca, e quasi della cristianitá.

Signor giá della penisola, della Sicilia, delle due Rezie e del Norico, incominciò nel 504 nuove guerre e conquiste. E prima, contro ai gepidi e bulgari in Pannonia, la quale conquistò fino al Sirmio; poi contra Clodoveo, che estendendosi avea sconfitto e morto a Poitiers il re de' visigoti, ed occupate tutte lor province di Gallia, tranne Provenza e Rossiglione.

Quello che la Collini spiegava in segretezza, ignobile, vergognoso e che per una mostruosa catena si riallacciava al primo amore di Alberto? o l'amore etereo celebrato dai poeti, sognato nell'ebbrezza di una notte di luna, cantato sulle note del cembalo? o l'amore voluttuoso e ardente di Diana di Poitiers, stringentesi al seno la testa adorata?

Fra i tanti citiamo un solo esempio della selvaggia impudicizia che caratterizzava l’uno e l’altro sesso. Nel 990, correva voce che Guglielmo IV, duca di Aquitania e conte di Poitiers, avesse avuto adultero commercio con la moglie del visconte di Thouars, presso il quale era stato ospitato. Emma, moglie di Guglielmo, aspettava un’occasione favorevole per vendicarsi della rivale.

Camillo Desmoulins mostra la sua faccia arguta davanti al ritratto della Pompadour; Gian Giacomo Rousseau, fresco ancora di tutta la sua gioventù, dimentica le Charmettes, e madama di Warens e il collega Anet, davanti ad una Diana di Poitiers, che si è fatta ritrarre in abito da bagno antico, quello della sua divina omonima, quando Atteone portò in fronte la pena di aver troppo curiosato tra i rami.

Enrico II fu più costante in amore che Francesco I: vi era gente abituata a confondere Diana di Poitiers con la regina. Il re si era tanto familiarizzato col concubinato, di cui andava superbo, che non temeva di uscire a cavallo avendo in groppa abbracciata la duchessa di Valantinois.

Avignone, costretta da Ludovico VIII nel 1226 ad arrendersi, rimase ancora una volta soggetta ai conti di Tolosa ed a quelli di Provenza. Ma in forza dei patti della pace di Parigi, Raimondo aveva dovuto concedere la mano della sua figliuola ed erede Giovanna ad Alfonso di Poitiers, fratello del re.

Più tardi vi aveva cercato le forme dell'amore nei sonetti romantici, nelle leggende delle castellane e dei paggi biondi, in certe frasi appassionate ed oscure. Diana di Poitiers le era comparsa innanzi così bella e poetica come Giulietta, come Desdemona, come Margherita.