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Ella era diaccia: un sudore gelido le veniva giù pel volto e le bagnava pur le mani, che tremavano convulsamente. Longo, sbalordito, la scosse: Signorina... signorina!... Che avete?... Non v'impaurite... Non vi voglio far niente... La giovane s'irrigidiva. De' conati di vomito la facevano sobbalzare sul cuscini, gli occhi gi

Voglio che venga qui! gridava il Laner fuori di . Evelina, sempre piangendo, singhiozzando, si alzò lentamente, si avvicinò, attratta contro il voler suo dal fascino, dalla voce imperiosa del giovane. Quando fu in mezzo alla stanza, un lampo la rischiarò all'improvviso: aveva la faccia nascosta nelle mani, tutto il corpo sussultava convulsamente, rotto dai singhiozzi. Venga qui!

Oh la consolazione di poter morire, di sprofondarsi , sotto terra; di non vedere, non sentire, non soffrire più niente! Il povero ragazzo, curvo, colla faccia dentro il bavero alzato del paltò, tremava tutto convulsamente; quando voleva parlare le parole rimanevano rotte dal batter dei denti. La guardò ancora, ancora.... colla vista oscurata dagli occhiali pieni di lacrime.

Ma quando egli le domandò il primo bacio, no, sai, non te lo , un bacio gli rispose rannicchiandosi in modo, nel cantuccio del canapè, da sembrare ancor più piccina, e ancor più bambina; no, perchè coi baci, si sa come si comincia... ma non si sa poi... come si finisce; ed abbandonò invece la manina morbida, nella mano di Giacomo, che gliela stritolò convulsamente, pallido, imbronciato, meravigliando in cuor suo, che la bambina avesse tanta esperienza.

Il signor Galli, strappandosi i guanti convulsamente, invece di calmare la signora, si sentì spinto a scusare stesso, la sua condizione di procuratore del Kloss. ".... Era impiegato in quella banca.... perchè non era solo, perchè aveva una famiglia da mantenere. Non si può sempre scegliere il proprio pane. Egli era povero, doveva servire.... e ubbidire!..."

E appena vide comparire il Piemontese, che gli parve sofferente e così dimagrito che le straordinarie orecchie sembravano più enormi di prima, Cardello gli si precipitò incontro a baciargli le mani ridendo convulsamente dalla gioia.... Se lo sarebbe tolto in collo e lo avrebbe portato così trionfalmente fino a casa, se quegli lo avesse permesso, e se, invece di lasciarsi baciare le mani, non lo avesse abbracciato e baciato su le due guance.

Questa ancora, per colpirmi nel mezzo del cuore! Male lo stimai volpe; è una tigre, quel re. Ma per qual ragione, Dio santo? domandava il Fiesco, torcendo convulsamente le mani, impossenti a sbranare un lontano e troppo alto nemico. Con quale pretesto?

Ma nessuno tentò d'intromettersi. il padrone si mosse, rimanendo quasi impassibile sotto la minaccia e continuando a sfidare la giovine con lo sguardo pieno di collera e di lascivia. Per fortuna un miglior consiglio prevalse nell'animo di Cristina. Una risata che parve un singhiozzo le uscì dalla gola convulsamente: allentò le braccia e lasciò cadere la zappa.

La contessa, dal canapè, sfilandosi colle dita inquiete le frange della manica, di tanto in tanto, di sottecchi, guardava Michele, che mezzo sdraiato sulla poltrona, una mano in tasca, il bastoncino nell'altra, gli occhi per aria, scotendo convulsamente una gamba, faceva battere il tacco sul pavimento con un tic, tic, tic, regolare, monotono, inquietante.

Bemolle che aveva ascoltato i pezzi stringendosi convulsamente la fronte tra le mani, e che, per reazione, aveva pianto copiosamente ad ogni intervallo si avvicinò col naso gonfio e i baffi spioventi; portava in mano l'altra cassetta col violino di Anne-Marie. Perchè fate così? disse Anne-Marie, guardandolo con leggiero disprezzo. Perchè fate quelle faccie? Bemolle non potè risponderle.