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Sotto la chioma d’ôr fina e fluente Sei tutta bianca, e le rosate nari Vibran nervosamente: Dice il labbro serrato: «Io penso e voglioDice la fronte non curvata mai: «Io nacqui al lauro e al soglio.» .... Senti. È ver che sei morta, o bionda Slava, Che tesori d’ingegno a noi portasti Dai ghiacci di Poltawa;

Fra gli ozî Lieti di sonnolente ore perdute Torna, vitello d’ôr. Torna fra balli, carte e prostitute; Io non vendo i miei baci ed il mio cor. Oh, se tu fossi affaticato e lacero, Ma coll’orgoglio del lavoro in faccia, E una scintilla in sen; Se stanche avessi l’operose braccia, Ma t’ardesse nel grande occhio un balen;

limpida e triste, di dolcezza piena, di lacrime e d’amor, ai pioppi de la via la cantilena tesse i suoi fili d’ôr.

Ritta e proterva mi vedrai risorgere Come vindice larva a te dinante, Lieta del tuo dolor; E riderò su le tue gioie infrante, Bianca fanciulla da le trecce d’ôr: Poichè, superba di tue molli grazie, Tu calpestasti il sogno mio di rosa Sotto l’audace piè, T’odio, balda sirena, e son gelosa, Son gelosa di te!...

per le taverne ove il barabba porta il rauco ritornello d’un’oscena canzone, il suo coltello pronto a ferire, e la sua donna smorta; per l’alba d’ôr che Iddio promise, io t’amo, io t’amo.

O amore, amore, amor!... Tutto ti sento Divinamente palpitar nel sole, Nei soffii larghi e liberi del vento, Nel mite olezzo trepidante e puro De le prime vïole! Come linfa vital, caldo e ferace Vivi e trascorri nei nascenti steli; Con le allodole canti; angelo audace Fra mille atomi d’ôr voli, e cospargi Di luce i mondi e i cieli.

Sta l’aura D’atomi d’ôr cosparsa. L’erma pianura immobile, Tutta di foco e polve, Nella luce si avvolve Arsa. L’afa morta, implacabile, Pesantemente piomba. Ne la tristezza fiammea Posa la terra stanca, Come un’immane e bianca Tomba. .... Pace

Quando de la procella scapigliata Rugge l’ira e gialleggia il lividor, Ed Eolo come furia scatenata Fischia dei lampi al vivido baglior, Vorrei nel turbinìo dell’uragano, Fra le saette d’ôr, Perdermi tutta, perdermi lontano, Così, stretta al tuo cor!... In questa febbre di cielo e di terra, Con te sospinta nell’immensit