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Coricata nel letto dell’albergo, all’arrivo del medico la misera donna aveva gi

Nel giardino dell’albergo il meccanico di Litzine aspettava pazientemente, fumando.

In Ispagna si fa colazione assai tardi, si cena tardissimo; eran quasi le tre del pomeriggio, e gli eleganti ospiti dell’albergo, sorgendo a poco a poco dalle mense, traboccavan nell’atrio con un vivace chiaccherìo. La corrida celebre, quella dove Bombita prenderebbe il suo congedo estremo dalle Arene del Nord, aveva richiamato nella citt

Guardando da una finestra dell’albergo di Madama Montaigne, W. Goethe vide il 13 aprile del 1787 uno di questi graziati. La impressione che ne riportò non fu favorevole. Ott’anni dopo, il 20 maggio del 1795, passando dal Piano di S.a Teresa, Hager vide per caso decapitare F. P. Di Blasi: e ne restò penosamente colpito. Il futuro autore del Faust parve sorridere della toletta del graziato; il giudice dell’impostore Vella si rammaricò del giustiziato: entrambi visitatori della Citt

Ed ora si faceva tardi; le prime campane dell’ora di cena suonavano per i corridoi dell’albergo. Madlen si levò e disse:

Un caldo sole d’autunno dorava l’indolenza del glorioso Atlantico, quando l’automobile mosse dal peristilio dell’albergo, svoltò e corse quasi cantando lungo i dorati alberi della Zurriola. In breve la citt

Quando fui ristorato, mi prese un vivo desiderio dell’albergo, di una camera mia dove mutarmi d’abiti e dormire fino al domani senza pensiero d’altro cammino. E poi era appena il mezzogiorno, che fare lassù tante ore? E la mia guida? Pagai largamente il ristoro ricevuto e benchè le due donne mi invitassero a rimanere, uscii pieno di coraggio.

Dalla tradizione e da rare erudizioni sappiamo che in numero straordinario erano le persone affette da malattie cutanee. La Deputazione dell’Albergo generale dei poveri lamentava che tra 400 ricoverati non pochi fossero scabbiosi³⁸⁰. Il Senato della Citt

Nel giardino dell’albergo e per l’ampio viale ch’era intorno alla cancellata, una ressa d’automobili padronali mandava strepito di motori, suoni di trombe, nuvole di fumo. Lentamente avanzavano in fila, per fermarsi a piè della scalinata, ove una folla di bellissime donne, di signorine loquaci, d’uomini decorati e risfavillanti aspettavano con pazienza di veder giungere la propria vettura. Un portiere gallonato chiamava ad alta voce i sonori nomi patrizi dei proprietari di cocchi o d’automobili, man mano che le vetture s’avvicinavano; poi, scoprendosi il capo, ne apriva con solennit

La vigilia del giorno che dovevo partire, stavo all’imbrunire sull’uscio dell’albergo, guardando inquieto verso le praterie che salgono al San Teodulo, caso mai capitassero guide o portatori di ritorno, quando venne il padrone a dirmi di aver trovato il mio uomo.