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Con tutto questo, verso un'ora pomeridiana, quando si radunavano i senatori, si videro nell'esterno del loro palazzo, sotto seriche ombrelle, una nobile corona di soggetti decorati e addetti per la massima parte alla Corte, da' quali tutt'altro poteva temersi che disordine; quivi era un conte Federico Confalonieri, marito di una dama di palazzo; quivi due fratelli Cicogna, l'uno ciambellano e scudiere l'altro; lo scudiere Ciani; quivi un Fagnani, che riuniva all'onore di ciambellano il rango di consigliere di Stato, e che, a spese del governo, aveva poc'anzi fatto il viaggio ed un lungo soggiorno in Russia; quivi, in uniforme, diversi uffiziali della guardia civica, tra li quali si distinse il capitano Benigno Bossi; quivi piú rampolli d'illustri famiglie, e Silva, e Serbelloni, e Durini, e Castiglioni, ed altri diversi.

Nel giardino dell’albergo e per l’ampio viale ch’era intorno alla cancellata, una ressa d’automobili padronali mandava strepito di motori, suoni di trombe, nuvole di fumo. Lentamente avanzavano in fila, per fermarsi a piè della scalinata, ove una folla di bellissime donne, di signorine loquaci, d’uomini decorati e risfavillanti aspettavano con pazienza di veder giungere la propria vettura. Un portiere gallonato chiamava ad alta voce i sonori nomi patrizi dei proprietari di cocchi o d’automobili, man mano che le vetture s’avvicinavano; poi, scoprendosi il capo, ne apriva con solennit

Consiste in una volta non molto alta, sorretta da colonne; tanto la volta che il pavimento sono decorati di mosaici colorati, mentre le pareti sono interamente ricoperte di antichi affreschi, disgraziatamente molto sciupati ed in certi punti addirittura irriconoscibili.

Poco si sa sulle condizioni degli ebrei a Roma sotto i successivi imperatori. Quando Adriano ebbe di nuovo distrutto Gerusalemme e migliaia di ebrei furono venduti per suo ordine sui mercati della Siria, la colonia di Roma aumentò considerevolmente per le immigrazioni. Essa continuò ad abitare nel Trastevere. Il suo cimitero era situato dinanzi alla porta Portese, presso il Gianicolo; lo si scoprì nel XVII secolo. Gli ebrei ne possedevano un altro davanti alla porta Appia. Si può vederlo oggi presso S. Sebastiano, nella vigna Rondanini, dove è stato rimesso alla luce nel 1857. Si compone di catacombe che sembrano del III secolo e assomigliano in tutto nella loro disposizione a quelle cristiane di Roma. I sarcofaghi ebraici sono talvolta decorati d'imagini, vi si vede spesso scolpito il candelabro dai sette bracci. Gli epitaffi degni di nota non sono mai in ebraico, ma in latino od in greco, ciò che prova che gli ebrei di Roma in quell'epoca si erano appropriati la lingua che si parlava intorno a loro. Anche i morti di quelle catacombe devono avere appartenuto alle due sinagoghe di Roma, di cui la più antica fu fondata al tempo di Pompeo e la più recente era essenzialmente alessandrina. Disgraziatamente la storia degli ebrei a Roma in quel periodo è sepolta nell'oscurit

Alcuni soffitti sono decorati con figure di stucco, ma pesanti e senza gusto; altri sono stati fatti dipingere dal Torlonia, il cui stemma è qui più volte riprodotto. L'arme di chi è venuto su dall'aristocrazia del danaro appare accanto a quella della vetusta casata degli Orsini, come ironia del tempo moderno sul passato feudalismo.

Dopo quel primo incontro con lei, Gino Malatesti era stato distratto da altri pensieri, aveva avuto le sue piccole avventure, i suoi ripeschi, i suoi capricci, tutti decorati di quel gran nome che sapete, e mutati ad ogni tanto, come si mutano le figure in un caleidoscopio, ad ogni voltata del cannocchiale.