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Dov'è? chiese ansando al portiere, che l'aspettava in anticamera.

Passando innanzi al portone, vide scritto al di sopra del finestruolo le classiche parole: parlate al portinaio, ed avvisò che niuno poteva dirgliene di più, e di più preciso, che il portiere. Entrò adunque nel camerino in cui stava, come di solito, la madre di Giacomo.

Toccata proda, ella scese prima dalla lancia. Vieni! disse a Brunello. Non troveremo nessuno; a quest'ora stanno facendo la siesta. Entrarono nella villa chetamente, facendo segno al portiere di non muoversi, e volarono nella sala da pranzo, a pian terreno. Guarda, disse Nicla, mostrando a Bruno il limitare della porta che dava sul giardino.

Venga di sopra, subito! e il portiere, così dicendo, abbassò il capo. La povera donna credette, in quel modo, che l'altro avesse inteso di rispondere affermativamente. Ah, benedetto Dio!... era ancora arrivata a tempo! E consolata, raggiante, non pensando nemmeno che per salvare la sua padrona avrebbe dovuto cominciare coll'accusar stessa, fece le scale d'un salto.

Questo è un giudizio temerario, disse Don Pietro. Non va bene dubitare così degli amici. Se era a Bologna!... Il primo giorno, , e infatti il portiere mi aveva detto graziosamente: ritorner

Scese dunque sul palcoscenico, terminando di persuadersi che vi andava per compiere una buona azione; e consegnato il suo biglietto di visita al portiere, lo pregò di domandare alla signora Soleil se lo poteva ricevere. L'Assunta, che lesse per la prima il biglietto del marchese, corse, rossa dal piacere, ad annunziarlo alla padrona; ed il Vharè fu subito introdotto nel camerino.

L'indomani, alle due, il marchese di Vharè domandava al portiere dei Della Valle, se la contessa era in casa, e se poteva riceverlo. È in casa di certo, ma non so se riceve. Andate a vedere. Il portiere uscì nella corte e suonò un campanello, che fece spuntare la testa d'un servitore alla vetrata della galleria del primo piano. La padrona riceve? gli gridò il portiere. Non so.

Mi avanzai verso il santuario, con cautela. Prevedendo il caso che mia madre dormisse, camminavo piano per non disturbarla. Discostai le portiere, mi affacciai dalla soglia. Udii infatti un respiro di dormiente. Vidi mia madre addormentata su una poltrona accanto alla finestra; vidi, fuor della spalliera d'un'altra poltrona, i capelli di Giuliana. Entrai.

La piazza era diventata tutta bianca e co' suoi pallidi riflessi rischiarava tristamente il vasto squallore di quella notte d'inverno. Il portico soltanto era illuminato da una lucerna che pendeva giù dall'architrave, e dalla luce viva che si diffondeva al di fuori dai cristalli delle grandi portiere del caffè. Che cosa fare?... Quintino continuava a guardarsi d'intorno smarrito.

La signora contessa è qui?... è di sopra? domandò al portiere, senza pensare che mostrandosi tanto inquieta avrebbe finito col destare sospetti. ; almeno lo credo. Per essere venuta è venuta di certo, mezz'ora fa. Se per altro non è tornata via mentre io sono stato fuori per la signora Luigia. Mi faccia il favore di domandare subito a Lorenzo se la mia padrona c'è ancora.