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Aveva mangiato copiosamente, solo ad un tavolino dell'ampia sala bislunga, nella quale gli avventori rumoreggiavano, e i camerieri in giacchetta nera e cravatta bianca mutavano correndo i piatti sporchi coi piatti pieni, fra l'incrociarsi degli ordini e il vocìo saliente delle conversazioni. Parecchie donne della piccola borghesia pranzavano in cappellino, colle mantiglie ripiegate sul dossale delle sedie, perchè gli attaccapanni delle pareti erano gi

E dunque, Vige, siamo all'ordine? domandò la signora Chiara affacciandosi all'uscio dell'ampia cucina, che un bel sole d'ottobre penetrando dai due finestroni spalancati allietava di festevole luce. Vige, la contadinotta che stavasene intenta al focolare, alzò il capo dalle marmitte, in cui cuocevasi il desinare della famiglia: In pochi minuti, signora. E poi al mezzogiorno ci manca ancora.

Il duca parlava con diversi gentiluomini; donna Maria era accerchiata dai parenti del principe; la duchessa credette giunto l'istante di attenere la promessa fatta a donna Rosalia. Si assise sola in un canto dell'ampia sala; il principe era li vicino, ma donna Livia non sapeva ancora decidersi. Forse, forse non lo avrebbe potuto; quella sera sentivasi inquietissima.

Pure, in quella notte, quel brulichio bruno si rallentava, quasi che il placido lume della luna quietasse tutti i movimenti, rammutolisse tutte le voci, e desse tutta la sua dolcezza alla vivace scena. Quando furono sull'ultimo scalino dell'ampia gradinata, Massimo e Luisa si arrestarono un minuto. Andiamo a cena? domandò lui, distratto. Oh no! È vero, sono una bestia.

A tavola mi stupivo egualmente di mio padre, sgranando gli occhietti. Montagne di vivande sparivano dai piatti davanti a lui, rapidamente maciullate dai solidi denti dell'ampia bocca, inghiottite con vorace avidit

In un salone deserto, Donato trova il mondo che l'aspetta a braccia aperte, il suo mondo che si chiama, Norberto, Mariuccia e Costanza. Questa volta inaugura la carriera d'ingegnere con un atto d'audacia; dopo aver baciato i suoi parenti, bacia anche Costanza. E nissuno ci trova a ridire. In un cantuccio dell'ampia sala è preparata una mensa per cinque.

quel giorno, egli pure uscì a piangere dirottamente: e d'allora in poi, impossessato forse della idea di trovar sua madre nel seno dell'ampia natura, dov'era vissuto sempre, ogni fiato d'aria, ogni brezza la più sottile parevagli una voce melodiosa che lo chiamasse per nome, e diceva ch'era la voce della madre sua. E levatosi dal terreno, n'andava l

Lasciati nelle mani d'un servitore il suo cappello, il suo bastone, per una porticina laterale entrò nella biblioteca, ch'era deserta, e si buttò giù in una comoda poltrona. Una fra le porte della biblioteca era aperta e metteva nella sala di lettura. Però il principe non potea esser veduto dalla sala, poichè era coperto dal dorso dell'ampia poltrona.

Un , seduto in mezzo al gran frastuono Dell'ampia via su cui l'ombra scendea, Sognavo senza concretar l'idea Mentre coi lumi gi