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La giovane sposa di un neofita, interrogata sulle cause che l'avevano decisa a emigrare nell'Utah, rispose che la ragione per cui s'era potuta risolvere a cambiar religione stava nella certezza di migliorare la sua posizione. E non temete le fu chiesto che a vostro marito salti poi il ticchio di prendere un'altra moglie? Lo vorrei un po' vedere esclamò la giovane sgranando tanto d'occhi.

E allora, abbi pazienza; questo non è un affare, è un favore. Don Pio lo guardò meravigliato, sgranando gli occhi, e si disse a denti stretti: E se ti chiedessi un favore? Don Tommasino arricciò il naso ponendo in mostra i denti bianchissimi.

! Lo sento, lo sento... Abissi profondi s'immensificano fra i nostri cuori insaziati!... E ben so, immenso Mare, che i tuoi flutti turchini dalle braccia tese, stillanti di pietre preziose, sorridono lungi da me, all'altro polo, con occhi pieni di gioie ben più allucinanti!... So che tu scorri con più dolce abbandono e più profumi sparsi, sgranando le tue perle rosee, su spiagge liete che una gran Sera divina tutte bagna di felicit

Ebbene, disse Alberto, pensando che, in fin dei conti, la cosa non lo riguardava affatto e che Marta l'avrebbe saputa egualmente Merelli fa all'amore colla Ninetta. Così? esclamò Marta sgranando gli occhi. Come, così? In presenza della moglie... Ma!... Con tanti bambini? I bambini non c'entrano. Ma è un orrore! Certo non lo approvo. Tu non avresti questo coraggio, eh?

A tavola mi stupivo egualmente di mio padre, sgranando gli occhietti. Montagne di vivande sparivano dai piatti davanti a lui, rapidamente maciullate dai solidi denti dell'ampia bocca, inghiottite con vorace avidit

Ma non trovando le parole, proruppe in un singulto: Almeno... almeno correre da me, parlar con me, subito!... subito!... Sa tutto pensava Giacomino, chinando il capo con aria avvilita e compunta. Meglio così. Sai? continuava il signor Daniele, sgranando gli occhi come uno spiritato sono venuti a dirlo alla mamma. Che scena!

Mio signore!... gridò il vecchio Abner, sgranando gli occhi. Oh mio signore! Voi siete magnifico, da vero Italiano, da vero Genovese. Io son sicuro di avere i miei cinquanta castigliani. Così ne avessi chiesti sessanta, frate Alessandro, che mi fate gli occhiacci! La signora contessa parr

Lei, signorina! proruppe l'altra sgranando gli occhi, mentre l'aiutava a cavarsi il cappellino. La fanciulla si guardava attorno con aria ilare. Nella saletta non v'erano che la tavola ed una credenziera, piena di piatti e di bicchieri, con alcune seggiole: presso alla finestra un treppiede di vimini sosteneva il cestino da lavoro di Margherita.

Avevamo al collo grevi stole di noia, e curvi stavamo come vecchi preti, stanchi, assai stanchi di far sacrifici al nostro idolo antico!... Oh! i brividi delle nostre braccia che sollevavano, fra dita malferme, verso il soffitto coppe funeree: assenzio o rhum! E brillavano, fantasmagoriche, le bevande, sgranando l'ombra loro e il loro fosforo prima d'assolvere i nostri rimorsi!...

Benissimo, rispose il Passano, e in via per la Spagna. Per la Spagna! ripetè Filippino, stupito. Il mio caro cugino, che non si voleva più muovere.... per nessuna ragione!... Eh, capirete, messere; quando si trattava di andar solo. Ma ora va accompagnato. Accompagnato! ripetè Filippino, sgranando gli occhi, e impallidendo un pochino.